Fondi Europei: oltre 2miliardi di euro in sette anni per la Regione Abruzzo VIDEO

abruzzofondieuropeiL’Aquila. Questa mattina conferenza stampa per illustrare i provvedimenti adottati ieri in giunta riguardanti i fondi europei nella sala Polidoro del consiglio regionale, all’Emiciclo, gli assessori Giovanni Lolli, Marinella Sclocco e Dino Pepe. Presenti anche i direttori regionali Antonio Sorgi e Germano De Santis.

Le risorse comunitarie per la programmazione 2014-2020 superano i 200 milioni di euro. La Giunta ha provveduto ad un incremento, di circa 30 milioni di euro, delle risorse destinate alle politiche di inclusione sociale attraverso un riequilibrio fra la programmazione del fondo sociale (FSE) e quella del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR). Lo hanno annunciato questa mattina, all’Aquila, il vice presidente Giovanni Lolli e gli assessori Dino Pepe e Marinella Sclocco. La modifica ha portato ad una dotazione complessiva di 140 milioni ai quali vanno aggiunti gli oltre 30 milioni destinati a Garanzia giovani ed altri 38 che verranno gestiti direttamente dai Ministeri centrali ma che saranno comunque indirizzati alla nostra regione. “Puntiamo a creare nuove opportunità occupazionali – ha commentato l’assessore Sclocco – a mantenere la base occupazionale già esistente, promuovere le pari opportunità, istruzione, formazione e tutte le forme di alternanza e integrazione tra il mondo della scuola e del lavoro. Lo sviluppo di nuovi modelli di cooperazione fra mondo dell’università e della ricerca, mondo del lavoro e scuola sarà una struttura portante di tutta la programmazione. Grazie soprattutto alla sensibilità e all’attenzione politica e sociale dell’intera Giunta si è ritenuto opportuno procedere a tale riequilibrio, portando il FSE al 37,7% del totale disponibile per la regione Abruzzo dal precedente 30 per cento, considerando che nella precedente programmazione il FSE aveva ottenuto più del 45 per cento del totale delle risorse”.

“Sono pronta ad accogliere i suggerimenti di tutti, ma non sono assolutamente disposta a farmi dettare l’agenda politica da chi mi ha preceduto nella gestione delle politiche sociali regionali”. Lo ha detto l’assessore Sclocco, rispondendo al consigliere Paolo Gatti. “Siamo al lavoro dal primo giorno di insediamento – spiega Sclocco – e abbiamo trovato un quadro delle politiche sociali desolante, anche se abbiamo fatto tesoro delle esperienze, purtroppo poche, andate a buon fine”. L’assessore alle Politiche sociali poi annuncia: “Affronteremo la questione delle Asp per dare seguito ad una riforma serie e concordata e mi sembra grottesco che proprio chi è stato autore principale di un vero e proprio pasticcio, oggi chieda di commissariarle”. Sulla questione del Fondo sociale europeo (Fse) “questa Giunta – aggiunge l’assessore Sclocco – ha subito posto rimedio all’incuranza mostrata nella precedente gestione sposando su quella partita ben 30 milioni di euro e sopperendo, almeno in parte, alla latitanza della precedente Giunta in fase di negoziazione”. In questo senso, ribadisce l’Assessore, “la precedente Giunta mancando a tutti i tavoli di negoziato nazionale ed europeo, nulla ha fatto o detto per contrastare il taglio pesante che l’Abruzzo ha subito sui fondi Fse nella programmazione 2014/2020. Ripeto – conclude Marinella Sclocco – accoglierò tutte le proposte serie che rispondono alle esigenze dei territori, ma sarà l’assessore, insieme con gli abruzzesi, a indicare le priorità”.

Il percorso per definire la nuova programmazione prosegue con una serie di incontri con partenariato, mondo agricolo e sindacale e a breve sarà presentata in Commissione europea”. Lo ha detto l’assesore all’Agricoltura Dino Pepe, intervenendo questa mattina all’Aquila in conferenza stampa, insieme al vice presidente Giovanni Lolli e all’assessore alle Politiche sociali, Marinella Sclocco. Si tratta dello strumento che mette a disposizione delle imprese agricole una serie di misure a sostegno degli investimenti al fine di orientare lo sviluppo rurale della Regione secondo gli obiettivi delle politiche comunitarie. Il programma di sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 ha a disposizione esattamente 432,8 milioni di spesa pubblica con una compartecipazione del fondo europeo agricolo di sviluppo rurale di 207 milioni (48%) dello Stato per 157 milioni (36,4%) e della Regione per 67 milioni (15,6%). Sei sono le priorità: innovazione e formazione, competitività del sistema e redditività delle aziende agricole, organizzazione di filiera e gestione del rischio, ambiente: valorizzazione degli ecosistemi agricoli e forestali, gestione efficiente e sostenibile delle risorse, diversificazione delle economie rurali (occupazione, servizi alle persone). “Con l’approvazione del nuovo programma – ha detto l’assessore Pepe ? sarà possibile investire risorse su tutto il territorio regionale con il superamento della zonizzazione del precedente piano di sviluppo. Potranno essere finanziati progetti con una logica integrata che consentiranno di sfruttare a pieno le sinergie tra ambiente, gestione del territorio, turismo e occupazione. L’agricoltura sarà chiamata ad esplodere il proprio potenziale produttivo e, contemporaneamente, a rispondere alle esigenze di occupazione, riduzione della povertà e fornitura di servizi ambientali e sociali del territorio. Stiamo lavorando anche sul piano di sviluppo rurale 2007-2013 sul quale sono emerse delle criticità che provengono dalla gestione precedente e che cercheremo di risolvere attraverso la rimodulazione degli investimenti e attraverso un progetto di banda larga per 25 milioni di euro”.

“Abbiamo a disposizione per i prossimi sette anni oltre due miliardi di euro divisi in cinque programmi operativi. Quello approvato in giunta ieri riguarda il fondo sociale europeo (FSE) e il Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) per un totale di 370 milioni che investiremo in lavoro occupazione e imprese. Si tratta di fondi importanti destinati, in particolare, a ricerca innovazione, consorzi di imprese, ambiente ma che purtroppo sono di entità di gran lunga inferiore rispetto al settennio precedente”. Lo ha detto il vice presidente Giovanni Lolli in conferenza stampa oggi presentando la nuova programmazione dei fondi europei 2014-2020. A proposito della polemica sollevata sulla esclusione della Marsica dalla Carta degli aiuti a finalità regionale (ex art. 107, c.3, lett.c) del TFUE, Lolli ha difeso la scelta spiegando come la precedente amministrazione avrebbe consegnato alla Conferenza Stato-Regioni una mappa da inviare poi a Bruxelles, subito bocciata, perché la quota di partecipazione sforava i parametri stabiliti di popolazione. “Il risultato – ha commentato Lolli – è stato che il Mise ha respinto la proposta avanzata dall’Abruzzo di riconoscere, nella zonizzazione delle aree, una quota di popolazione che sforava i parametri stabiliti poiché sommava al plafond di 252mila abitanti l’area del cratere per un totale di 382 mila abitanti. Appena insediati abbiamo dovuto lavorare per ottenere una proroga per la consegna della pratica a Bruxelles e approvare urgentemente una nuova mappatura con la delibera di Giunta dell’8 luglio dove sono tracciate le aree che vanno dall’Aquila fino a Sulmona, passando per l’area industriale di Bussi e Val di Sangro. E, inoltre, agganciate alle Marche, l’area della Val Vibrata, più il Molise, con aree industriali del Vastese”. Le Regioni italiane, infatti, devono individuare le aree con particolare vocazione industriale e produttiva e in difficoltà, con un numero complessivo di abitanti non superiore ai 252mila, sulle quali concentrare gli aiuti economici. “L’area cratere ? ha concluso Lolli – era doveroso metterla poiché beneficia del 5 per cento delle risorse per la ricostruzione destinate allo sviluppo economico. Il beneficio della inclusione nella mappa riguarda soprattutto le grandi imprese innovative che hanno la possibilità di avere una maggiorazione del 10 per cento rispetto a quelle che ne sono fuori. E’ anche vero-che nella delibera di giunta abbiamo evidenziato come la Marsica meriti attenzione e specificità particolari per cui assumiamo sin da ora l’impegno solenne a coinvolgere il territorio in un progetto speciale su cui stiamo già lavorando. Dunque, nessuna esclusione, nessuna penalizzazione. Abbiamo dovuto porre rimedio ad un atto definito illegittimo con il quale rischiavamo di vanificare una ghiotta opportunità per l’intera economia abruzzese”.

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