Oggetto dell’incontro i primi problemi applicativi della legge Delrio, che già mostrerebbe tutta la sua fragilità in questa fase transitoria, nell’attesa di un accordo Stato – Regioni che disponga sulla definitiva allocazione delle funzioni e competenze tra livelli di governo e che per ora lascia spazio a incertezze che mettono a rischio la continuità dei servizi attualmente erogati a livello provinciale.
Si tratta del diritto allo studio, che le Province abruzzesi favoriscono garantendo agli alunni diversamente abili che frequentano gli istituti di istruzione secondaria superiore il servizio di trasporto e di assistenza scolastica specialistica, la cosiddetta assistenza per l’autonomia e la comunicazione. Non solo. Alle Province fanno capo su delega anche le competenze relative all’assistenza ai ciechi e sordomuti, interventi finalizzati all’integrazione scolastica e sociale in favore dei disabili sensoriali assicurando l’assistenza educativa domiciliare a ciechi e sordi attraverso un’equipe specialistica e la fornitura dei testi in Braille per gli studenti non vedenti.
“Con la legge Delrio le Province non sono più titolari della funzione relativa ai servizi per disabili – affermano i quattro presidenti di Provincia – uno svuotamento di funzioni generale cui ha corrisposto progressivamente uno svilimento delle risorse da parte dello Stato. I servizi di assistenza e trasporti ai disabili, in particolare, sono stati delegati alle Province dalla Regione Abruzzo con la previsione di un contributo del 50%. Negli ultimi anni, purtroppo, anche il finanziamento regionale si è notevolmente ridotto con una stima che sfiora il 17%. La spesa complessiva che le Province abruzzesi hanno affrontano nell’ultimo anno per erogare entrambi i servizi è di circa 7 milioni, a fronte di 1 milione di contributo regionale”.
Finora, gli enti sono riusciti ad assicurare i livelli di assistenza necessari, ma, in applicazione della Delrio, laRegione dovrà ora riorganizzare le funzioni delegate alle province, individuare l’ente competente e trasferirgli anche le risorse necessarie a preservare la qualità del servizio. “Abbiamo già chiesto un incontro urgente all’Assessore regionale alle Politiche Sociali Marinella Slocco – concludono i presidenti – e abbiamo indirizzato una lettera congiunta affinchè la Regione si attivi il prima possibile per chiarire la sua posizione: settembre è vicina e l’anno scolastico 2014-2015 alle porte, già sono tante le famiglie e le associazioni degli studenti che sollecitano garanzie che oggi, noi Province, non siamo in grado di dare”.