Spunti di riflessione significativi per costruire un “nuovo manifesto per la cultura abruzzese” da consegnare ai candidati alla Regione: un obiettivo emerso nel corso della giornata che si è svolta all’Università di Teramo “Tesoro cultura” organizzata in collaborazione con Provincia e Fondazione Tercas. L’investimento in attività culturali ha un forte valore aggiunto sugli investimenti: un “moltiplicatore” pari a 1,7: gli 80 miliardi prodotti dal sistema culturale italiano nel suo complesso producono 133 miliardi di euro: il 15,3% dell’economia nazionale. L’Abruzzo poi, presenta valori superiosi rispetto alla media nazionale per quanto riguarda le imprese giovanili del settore cultura (13,9% rispetto al 10,8%) e le imprese culturali al femminile (28,9% rispetto al 23,1). Cifre, però, che non si traducono in un progetto riconoscibile per mancanza di un coordinamento e la frammentazione dei centri di iniziativa.
Molte le proposte per “capitalizzare” questo tesoro: dalla Provincia l’idea di concedere in comodato d’uso alle start up culturali e in generale alle imprese che si occupano del settore gli immobili pubblici non utilizzati e che causa crisi il privato non compra. “Per esempio la Caserma dei Vigili del Fuoco che mettiamo all’asta inutilmente da quattro anni: uno spazio bello e strategicio che potrebbe essere utilizzato gratuitamente da associazioni e imprese”, ha dichiarato.
Per il presidente della Fondazione Tercas, Mario Nuzzo, “L’Abruzzo è definitivamente scomparso fra le prime sette Regioni mete di viaggio: ci vorrebbe un’unità di crisi regionale per far emergere quanto è strategico il valore cultura e definire una governance che ora manca. Al tavolo devono stare insieme operatori culturali, imprese e anche tour operator perché è indispensabile avere un’offerta integrata per far si che le proposte, tante e diversificate, siano chiaramente percepibili e diventino un pacchetto riconoscibile all’esterno”.
La chiosa del Rettore Luciano D’Amico: “L’Università vuole lavorare su questo tema, avvalendosi del contributo dei portatori di interesse e dei centri di ricerca, per arrivare a comporre un Manifesto sulla cultura da presentare a chi si candida a governare questa regione”.