Pescara. Luciano D’alfonso torna ufficialmente a fare politica attiva, lanciando la sua candidatura alle primarie del centrosinistra. Parte in tour per l’Abruzzo con un camion chiamato “Regione”, e parla già da Governatore.
Nel corso di un’affollatissima conferenza stampa all’Aurum di Pescara, ai limiti della rissa, D’Alfonso ha illustrato il cammino che svolgerà con “Regione”, un camion a tre assi attrezzato per incontrare i cittadini, in tutto l’Abruzzo. “Il tour, Regione Ovunque”, ha spiegato l’ex sindaco Pd di Pescara, “durerà 23 giorni e raggiungerà 200 comuni, le città distretto, i sistemi urbani di confine e le aree di maggiore pregio e bisogno, 6 distretti industriali, 3 università, ospedali e strutture del terzo settore, oratori e centri giovanili. Il viaggio”, ha proseguito il candidato D’Alfonso, “permetterà di rivelare l’Abruzzo che sa distinguersi, indicando le strategie da mettere in campo per promuoverne il valore”.
Il primo obiettivo, ma forse sarebbe meglio dire la prima formalità da sbrigare, sono le primarie del centrosinistra del 9 marzo. Una bazzecola a sentir parlare D’Alfonso, che usa parole già da Presidente della Regione. Parlando già al presente e senza condizionali, il candidato (senza rivali?) ha esternato il desiderio di realizzare, dai banchi più alti dell’Emiciclo “un’idea funzione e servizio del potere che venga percepita come alleabile con chiunque vuole realizzare progetto di vita”. Parola, alleanza, che è spesso stata ripetuta durante la conferenza. Per arrivare a L’Aquila, dunque, percorrerà un viaggio in camion fatto di un’andata “con il confronto nelle piazze, dove si riuniscono i cittadini”, e di un ritorno. Prevedendo una vittoria certa, D’Alfonso lo ha già collocato “al termine della legislatura regionale”, dandosi anticipatamente una valutazione: “Non accadrà mai più”, ha promesso senza condizionali, “che legislatura venga elasticizzata, perché quello che si fa dopo i tempi scaduti costa di più e ha meno qualità”.
Con la fermezza di chi non teme rivali, D’Alfonso ha dettato l’agenda: “Nei primi 4 mesi definiremo gli obiettivi di un’agenda-Regione, nei 50 mesi successivi adotteremo provvedimenti e decisioni, nei 4 mesi restanti esibiremo le fotografie dei risultati: non accadrà mai più”, ha rimarcato a voce alta, riferendosi a quanto fatto dall’amministrazione corrente, “che quei mesi verranno usati per modificare la legge elettorale o per compiere aggiustamenti fantasmagorici”. Girerà, dunque, l’Abruzzo a bordo di un camion a tre assi, ma (se mai ne fosse sceso) oggi è tornato a usare parole di chi è già in sella e ha le redini della Regione in mano: “I nostri 5 anni” o “Non sentirete mai più dire che…”.
Tra le parole chiave annoverate figura alleanza. Per il momento non si è ancora sbilanciato quanto a patti di coalizione, sebbene abbia detto di non volere nemici se non i problemi dell’Abruzzo. Ha parlato, però, da Governatore in carica, di alleanze con i territori limitrofi, “Da soli al massimo si fa una festa di compleanno”. Alleanze soprattutto sul campo delle infrastrutture, “con Marche e Molise per la velocità della costa adriatica, con Umbria e Lazio come fuochi di collegamento nell’interno per rilanciare l’aeroporto di Pescara, concordando con Roma”.
Ancora più forte è stata la tematica delle riforme. “Metteremo mano per la prima volta a una profonda riforma dello Statuto regionale”, ha annunciato a trombe squillanti D’Alfonso. Ha annunciato, da vero candidato presidente, una stagione di radicali innovazioni : “Stabiliremo il diritto di Recall su manager e asssessori”, ovvero la possibilità del cittadino di interpellare gli amministratori sul proprio operato “e se non arriveranno risposte”, garantisce, “verranno applicate sanzioni pecuniarie e lavorative”. Guardando all’Europa, poi, D’Alfonso promette di introdurre la cosiddetta attività deliberativa partecipata: “Se 10mila persone tipicizzeranno la richiesta, avranno diritto alla domanda di riesame e di chiedere la sospensione di un procedimento della Regione”, tirando ad esempio i tanti interventi strutturali battagliati dagli ambientalisti.