L’obiettivo è quello di raccogliere fondi da destinare all’acquisto dei beni di prima necessità per la scuola pubblica.
“Due euro – fa sapere il movimento in una nota – sottratti al bottino dei partiti e restituiti al futuro del Paese. Domenica, nelle piazze abruzzesi, i cittadini dovranno scegliere, mettere una croce su una scheda simbolica: da un lato il passato, rappresentato da un partito che ha concorso e concorre alla progressiva distruzione del Paese e che chiede due euro per procrastinarsi, dall’altro un Movimento di cittadini che proporranno un investimento per la scuola pubblica, un investimento per il futuro. Domenica inizierà la ricostruzione del Paese. E la ricostruzione partirà dalle radici, dalla scuola pubblica, la scuola offesa, fatiscente, umiliata, la scuola distrutta, la scuola dimenticata. La ricostruzione inizierà da quelle aule scrostate, imbrattate, perfino pericolose, da quei banchi vecchi che si sgretolano come gli insegnanti, come i programmi vetusti che non parlano più ai ragazzi. La ricostruzione comincerà dalla conoscenza, dalla competenza, dalla coscienza critica, dal futuro”.
Iniziativa anche a Teramo. Il Movimento 5 Stelle invita tutti i teramani a scendere in piazza domenica per la scuola pubblica. “Domenica nelle piazze Abruzzesi si vota. Mentre qualche partito giurassico ripeterà l’inutile rito delle primarie dal vincitore annunciato, il Movimento 5 Stelle sarà in piazza per raccogliere due euro da devolvere all’acquisto di beni di prima necessità per la scuola pubblica. Due euro sottratti al bottino dei partiti e restituiti al futuro del Paese”. La raccolta fondi ha scatenato polemiche col Partito Democratico teramano, perché due euro è anche l’importo necessario per votare il segretario nazionale del Pd per chi non ha la tessera del partito. “Domenica nelle piazze abruzzesi, i cittadini dovranno scegliere, mettere una croce su una scheda simbolica – proseguono i 5 Stelle – Da un lato il passato, rappresentato da un partito che ha concorso e concorre alla progressiva distruzione del Paese e che chiede due euro per procrastinarsi, dall’altro un Movimento di cittadini che proporranno un investimento per la scuola pubblica, un investimento per il futuro”.