Interrogatorio De Fanis: l’ex assessore non risponde ai magistrati

de_fanis_assessorePescara. Interrogatorio breve per De Fanis. L’ex assessore, infatti, di fronte al gip Maria Carla Sacco, si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere. A chi gli chiedeva come si sentisse l’ex assessore ha risposto: “sto bene, sicuro e ho fiducia nella magistratura e nei miei avvocati”.

Uno dei suoi legali, intanto, Masssimo Cirulli, ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari. Secondo l’avvocato, anche alla luce delle dimissioni di De Fanis, “sono venute meno le esigenze cautelari, ammesso che esistessero”.  Anche Lucia Zingariello si e’ avvalsa della facolta’ di non rispondere. La donna si e’ subito allontanata evitando i giornlaisti. L’ex assessore regionale alla cultura Luigi De Fanis, arrestato lo scorso 12 novembre nell’ambito dell’operazione denominata ” Il Vate”e i suoi legali, gli avvocati Massimo Cirulli e Domenico Frattura, non hanno rilasciato dichiarazioni. Davanti ai magistrati sono comparsi anche Lucia Zingariello, segretaria di De Fanis, Rosa Giammarco, responsabile dell’Agenzia per la Promozione Culturale della Regione Abruzzo, Ermanno Falone, rappresentante legale dell’associazione “Abruzzo Antico”. De Fanis e Zingariello sono agli arresti domiciliari, mentre Giammarco e Falone sono all’obbligo di dimora. I reati contestati a vario titolo sono concussione, truffa aggravata e peculato. L’inchiesta coordinata dal procuratore capo della Repubblica di Pescara e dal pm Giuseppe Bellelli mira a far luce sulle modalita’ di erogazione dei contributi regionali in base alla legge regionale n.43/73 che disciplina l’organizzazione, l’adesione, e la partecipazione a convegni, ed altre manifestazioni culturali.

FALONE: COINVOLTO PER PROMUOVERSI

Ermanno Falone, rappresentante legale dell’associazione “Abruzzo Antico”, non si e’ sottratto alle domande del gip Maria Carla Sacco. Secondo il suo legale, Angela Pennetta, Falone “ha chiarito la sua posizione nei minimi dettagli ed e’ estraneo ai fatti”. L’avvocato ha preannunciato che presentera’ istanza di revoca dell’obbligo di dimora disposto nei confronti del suo assistito.Pennetta ha poi spiegato che Falone sarebbe finito dentro l’inchiesta perchè “è presidente dell’associazione e voleva promuovere sul territorio di Vasto l’associazione stessa ed anche la sua persona in quanto èstato candidato alle elezioni amministrative di due anni prima. Voleva promuovere la sua persona e la regione Abruzzo in vari eventi anche nazionali” . A proposito del presunto giro di soldi che passavano per l’associazione, l’avvocato Pennetta ha detto che Falone “non sa assolutamente nulla” e a chi gli ha fatto notare che il suo assistito e’ il presidente dell’associazione e non poteva non sapere “si sta applicando – ha risposto – lo stesso principio che si applica a Berlusconi: non puo’ non sapere. Falone semplicemente ha organizzato questo evento, a fronte delle fatture emetteva l’assegno. Lui non sa assolutamente altro”. Alla domanda se Falone era una ‘testa di legno’, mentre in realta’ comandava De Fanis, il legale ha riosposto cosi’: “questo lo valuteremo fino in fondo. Alla fine uscirà fuori quelle che deve uscire”.

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