“Piuttosto che tradirlo preferirei morire”. Il senatore del Pdl Antonio Razzi sarebbe disposto a tutto per il suo leader Silvio Berlusconi. Anche a morire, “sotto un treno” o di infarto, “in modo veloce”.
Protagonista del programma di Radio2, “Un giorno da pecora”, il senatore eletto in Abruzzo, trova il modo di continuare a far parlare di sè. E lo fa con il suo stile, diventato ormai inconfondibile. “Io non sono né falco e né colomba nel Pdl” ha detto “sono solo di proprietà di Berlusconi, quello che lui mi dice io faccio. Ce ne vorrebbero altri due di Berlusconi”. In che senso? “Siccome l’Italia è divisa tra nord, centro e sud, ci vorrebbe un Berlusconi al nord, uno al centro e uno al sud” ha risposto. “Così sicuramente diventeremo la prima nazione al mondo, l’Italia diventerebbe il giardino del mondo”. E se il Cavaliere le chiedesse di far cadere il governo, gli chiedono i conduttori, lei cosa farebbe? “Io sto con lui”. Le domande incalzano. E per Berlusconi lei farebbe qualunque cosa? “Farei qualsiasi cosa”. Si getterebbe anche sotto un treno? “Certo, perché no? Per salvare l’Italia lo farei”. Sarebbe anche disposto a morire per Berlusconi? “Senz’altro, se serve per il bene del Paese”. In quale modo sarebbe disposto a morire? “Un infarto, in modo veloce”. Quindi non lo tradirebbe mai? “Mai. Piuttosto che tradirlo preferirei morire”. E, sempre ai microfoni di Radio2, ha affrontato anche il capitolo nuove tasse, rispetto alle quale ha mostrato qualche incertezza. Per esempio, la Trise. “Quando l’ho sentita mi è venuta in mente una fabbrica in Svizzera che si chiama Trisa, dove fanno gli spazzolini da denti”. La Trise si divide in altre due sottotasse, gli è stato chiesto, le conosce? “Per il momento ancora..è sempre un servizio che si dà ai cittadini”. Ha vagamente l’idea di come si chiamano? “E’ un servizio che si dà ai cittadini…” A questo punto, i conduttori cercano di aiutarlo, ma come dimostra il video, senza troppo successo.