“Dopo quella decisione – ricordano in merito i due politici – seguì la nostra protesta e l’audizione del Sub Commissario Zuccatelli in commissione Sanità. Il taglio effettuato senza alcuna programmazione o progetto di riorganizzazione delle attività di riabilitazione, riferendosi all’intero anno 2013, andava ad incidere su prestazioni già erogate dal mese di gennaio e autorizzate fino a dicembre, per cui impossibili da annullare. Quel giorno fummo rassicurati sulla risoluzione del problema – continuano Sclocco e Ruffini – e sul fatto che qualunque azione futura in merito ci sarebbe stata comunicata tempestivamente”.
Oggi, invece, le strutture hanno trovato l’amara sorpresa nella cassetta delle lettere. “Grave comunicazione che sa di ricatto – concludono amaramente la Sclocco e Ruffini -, soprattutto sottolineato il fatto che le strutture,in indirizzo alla nota del Presidente Chiodi, avevano già erogato le prestazioni riabilitative”.