Le tre sigle sindacali, infatti, hanno deciso di mobilitarsi per “una diversa politica in materia di immigrazione e asilo”.
Come si legge in una nota, “la tragedia di Lampedusa si aggiunge a decine di altre che si sono consumate negli ultimi anni e che sono costate la vita ad oltre ventimila persone: esseri umani che hanno lasciato il loro Paese fuggendo da guerre e persecuzioni o alla ricerca di una vita migliore”.
Da qui la scelta di Cgil, Cisl e Uil di attirare l’attenzione pubblica per proporre un piano per la costruzione di un efficace sistema di accoglienza, anche attraverso l’impegno dell’Unione europea, che non può esimersi, secondo i sindacati, dalla responsabilità di sostenere una delle più importanti frontiere europee nel Mediterraneo.
Non solo. L’idea è anche quella di istituire “corridoi umanitari per i profughi che fuggono dalle guerre, rendendo esigibili in condizioni di sicurezza, l’accesso all’asilo ed alle misure di protezione internazionale; riformare la legislazione sull’immigrazione e dotare l’Italia di una legge organica in materia di asilo; e contrastare la tratta degli esseri umani, anche attraverso forme efficaci di collaborazione con i Paesi di origine e di transito di migranti e profughi e colpendo duramente i trafficanti”.