A depositare oggi il quesito referendario in Cassazione sono i rappresentanti di 9 Consigli regionali – Puglia, Calabria, Basilicata, Friuli, Piemonte, Abruzzo, Liguria, Campania e Marche – a seguito delle delibere votate ciascuno nella propria regione di appartenenza. Tra tutte, proprio l’Abruzzo è la Regione capofila.
“Siamo d’accordo con il discorso della spending review – dichiara Emilio Nasuti, del Consiglio regionale d’Abruzzo, oggi presente a Roma assieme a Gino Milano – ma bisogna tener conto dei bisogni del cittadino e delle particolarità del territorio. La proposta di referendum può spingere il Parlamento e il Governo a rivedere questa riforma”.
“Una riforma – aggiunge il presidente Nazario Pagano – che cancella i tribunali che hanno sede in città non capoluogo di provincia tra cui, in Abruzzo, Lanciano, Vasto, Avezzano e Sulmona. La Corte di Cassazione avrà 30 giorni per rilevare se ci sono errori formali e, entro il 15 dicembre, si dovrà, poi, pronunciare sulla legittimità della richiesta”.
L’art. 75 della Costituzione prevede che possa essere proposto referendum attraverso la presentazione di 500mila firme raccolte tra i cittadini, oppure su proposta di almeno cinque Consigli regionali. E’ la prima volta che viene applicato il principio costituzionale relativo all’iniziativa delle Regioni.