“Si tratta – spiega meglio Pagano – di una novità assoluta nell’ordinamento regionale, perché è il primo intervento mirato di riduzione della normativa, attraverso lo strumento del cosiddetto ‘taglia-leggi’, già sperimentato a livello statale e in altre Regioni”.
L’obiettivo regionale è quello di sfoltire in maniera massiccia l’ordinamento da leggi inutili e predisporre leggi organiche di riforma e testi unici, mediante l’accorpamento di norme omogenee per materia, a beneficio della semplificazione, razionalizzazione e riordino normativo.
“Un esempio concreto di questo percorso – continua il presidente – è rappresentato dal Testo Unico sul trattamento economico dei Consiglieri regionali e sulle spese di funzionamento dei gruppi, che ha portato alla cancellazione di 39 leggi che disciplinavano la materia in modo disorganico, generando difficoltà di comprensione anche per gli addetti ai lavori. L’impegno a semplificare e ridurre il numero delle norme in vigore è previsto anche dalle legge regionale 26 del 2010, che invita a costanti interventi di manutenzione e riordino. La nostra produzione legislativa, per dimensioni e complessità, costituisce un pesante ed intricato reticolo normativo che non agevola ne’ gli operatori nell’azione amministrativa, ne’ tanto meno i cittadini e le imprese”.
Dal 1972 al 2012 sono state approvate dal Consiglio regionale 3356 leggi, mentre quelle abrogate sono state 384. Oggi sono dunque in vigore 2972 leggi. “Un’azione sistematica di snellimento e razionalizzazione dell’ordinamento regionale – conclude Pagano – non è più procrastinabile. Tanto più che molte leggi sono state approvate prima della riforma del Titolo V della Costituzione e quindi sono ormai superate, mentre altre hanno da tempo esaurito i propri effetti”.