E’ uno dei passaggi salienti del procuratore aggiunto Cristina Tedeschini, nel corso della sua requisitoria, oggi, a Pescara, al processo riguardante l’inchiesta Fira, che nell’ottobre del 2006 porto’ all’arresto dell’ex presidente della finanziaria regionale Giancarlo Masciarelli e di altre dieci persone, accusate a vario titolo di una truffa alla Regione e all’Unione europea da 16 milioni di euro. Il procuratore aggiunto nel corso del suo intervento ha parlato di “una banda organizzata” e di un “modus operandi infinitamente ripetuto, che indica l’esistenza di una cabina di regia, la cui mente era Masciarelli”. Il procuratore aggiunto ha pero’ evidenziato che si tratta “anche di un modus operandi a suo modo sciatto, pieno di errori e falle vistose, che ha potuto evidentemente avere successo solo per l’organizzato collasso di qualsiasi sistema di controllo capace di sfuggire all’azione del gruppo”. Nel corso della prossima udienza, prevista il primo ottobre, parlera’ l’altro pm titolare dell’inchiesta. Sempre oggi hanno parlato le parti civili. Nello specifico la Regione ha chiesto un milione e mezzo di provvisionale, mentre la Fira un milione di euro come risarcimento del danno patrimoniale e morale. Il processo conta in totale 63 imputati (27 persone e 36 societa’). Molti reati sono prescritti, tranne l’associazione per delinquere, due truffe e una ricettazione. Tra gli imputati ci sono l’ex assessore alla sanita’ della giunta Pace, Vito Domenici, l’ex patron di Villa Pini, Vincenzo Maria Angelini, l’imprenditore di Altino (Chieti), Marco Picciotti. I reati contestati ad Angelini si sono tutti prescritti. Masciarelli per questa vicenda e quella riguardante presunte tangenti nella sanita’ abruzzese ha patteggiato una pena di tre anni a quattro mesi.