Chieti. “Ancora una volta la nostra regione resta relegata ai margini della rete distributiva di ingenti fondi finalizzati al miglioramento della condizione occupazionale”.
Così in una nota il segretario politico di Giustizia Sociale, Bruno Di Paolo, che aggiunge: “L’ultima notizia ci giunge dal decreto del 28 giugno scorso, con il quale per mezzo del Ministero del Lavoro sono stati stanziati quasi 800 milioni di Euro per incentivare l’assunzione di giovani al di sotto dei 30 anni di età. Una cifra enorme, della quale però all’Abruzzo sono state riservate soltanto le briciole, come ormai siamo tristemente abituati a vedere. Al Mezzogiorno andranno in totale 500 milioni così ripartiti: Sicilia 141.370.743,12 – Abruzzo 8.754.379,04 – Molise 3.548.834,94 – Sardegna 31.825.379,26 – Basilicata 14.067.641,90 – Calabria 63.146.499,30 – Campania 130.634.799,80 – Puglia 106.651.722,64. Alle regioni del centro-nord 294 milioni così suddivisi: Emilia Romagna 25.195.866,03 – Friuli Venezia Giulia 11.552.557,44 – Lazio 43.957.896,27 – Liguria 18.762.417,42 – Lombardia 32.615.387,64 –Marche 13.337.254,77 – P.A. Bolzano 5.155.617,93 – P.A. Trento 4.782.362,94 – Piemonte 48.925.805,93- Toscana 38.712.209,52 –Umbria 14.792.956,38 – Valle D’Aosta 3.115.682,88. Certamente, gli 8.754.379,04 € destinati alla nostra regione saranno una boccata d’ossigeno della quale non possiamo che rallegrarci poiché porterà opportunità di lavoro per tanti nostri ragazzi, ma c’è da chiedersi perché una somma così esigua se relazionata a quelle che prenderanno la strada di altre regioni italiane? Il decreto legge prevede che le risorse sono destinate ad ampliare le possibilità di ingresso nel mondo del lavoro per quei giovani che siano da almeno sei mesi disoccupati e non abbiano conseguito la maturità scolastica, mediante sgravi alle imprese fino a 650 € mensili.Saranno in molti a questo punto a domandarsi se via sia una sproporzione talmente grande fra le varie regioni in merito a questi requisiti da poter giustificare la sperequazione riguardante questi bonus. Le risorse disponibili per le aziende abruzzesi che assumono giovani sono, tanto per avere un’idea, circa un dodicesimo di quelle che andranno alle aziende pugliesi (106.651.722,64 €), con una evidente sproporzione sia relativamente alla popolazione residente (che in Abruzzo è circa un terzo di quella pugliese) sia al tasso di disoccupazione (16% in Puglia, oltre il 12% in Abruzzo).
Fa forse ancora più rabbia il dato relativo al Trentino Alto Adige (o meglio, alla somma delle due province autonome di Trento e Bolzano): 9.937.980,87 €, cioè oltre l’11% in più a quanto stanziato per i giovani nostri corregionali. Anche qui vediamo come le cifre cozzino palesemente sia con il numero di abitanti (in Trentino Alto Adige circa 200.000 in meno rispetto all’Abruzzo) sia, dato ancor più sconcertante, con il tasso di disoccupazione, che nella regione alpina non raggiunge il 6% (cioè meno della metà dell’Abruzzo). In definitiva, i conti non tornano. Qualcosa arriverà, e ci saranno aziende incentivate ad offrire contratti a tempo indeterminato ai giovani, ma non è chiaro quali siano stati i criteri di assegnazione di questi fondi. Per l’ennesima volta, questo è certo, coloro che dovrebbero occuparsi di intercettare le maggiori risorse possibili per la nostra regione hanno ottenuto appena un piccolo palliativo, non riuscendo evidentemente a porre al centro dell’attenzione sui tavoli decisionali le reali difficoltà e le potenzialità della nostra regione”.