“La Commissione” spiega Costantini “dovrà risalire alle cause di cattivi funzionamenti degli impianti di depurazione, verificare se e come sono state spese le risorse derivanti dalle bollettazioni, ricostruire le procedure di reclutamento del personale seguite negli ultimi anni, al fine di accertarne l’eventuale corrispondenza alle disposizioni di legge regionali e nazionali. Al termine, il lavoro della Commissione di Inchiesta sarà inoltrato direttamente dal Consiglio Regionale alla Procura Regionale della Corte dei Conti, perché attivi le necessarie azioni di responsabilità nei confronti di chi ha ridotto l’acqua dell’Abruzzo da fattore di ricchezza ad elemento di arretramento sociale ed economico. Una prima risposta allo scandalo infinito che ha segnato la gestione del settore in Abruzzo negli ultimi anni”.