La Cgil Abruzzo e la Filctem regionale esprimono forte preoccupazione di fronte all’aggravarsi della crisi in cui versa il Servizio Idrico Integrato inAbruzzo.
“In questo settore” spiegano in una nota “assistiamo da troppo tempo ad una serie di reiterati episodi che evidenziano una diffusa malagestio, aggravata, se possibile, dall’assenza di qualsiasi seria programmazione industriale-economico-finanziaria che finisce per scaricare i gravi effetti negativi sui cittadini abruzzesi, creando, altresì, un profondo disagio agli operatori del settore”.
Tra le ultime vicende, emerge quella dell’ACA S.p.A., società acquedottistica di Pescara, nella quale, “mentre i vertici aziendali vengono indagati per gravissimi reati, si mostra l’aspetto più feroce nei confronti degli utenti, sospendendo totalmente l’erogazione del servizio anche a fronte di morosità di pochi euro”. Ma c’è anche il CAM spa di Avezzano, “società pesantemente indebitata, tanto che, nei giorni scorsi, ha subito un presidio davanti all’azienda da parte delle tante ditte creditrici”, la Sasi S.p.A. di Lanciano, dove sarebbero state riscontrate “gravi irregolarità nello stato di funzionamento dei 97 depuratori gestiti”, e la Ruzzo Reti S.pA. di Teramo, dove “si registra un’impasse gestionale, in cui versa ormai da 2 anni, a causa delle note vicende societarie, con conseguenti serie problematiche organizzative di gestione del servizio”.
Segnali, questi, che spingono le sigle sindacaliad innalzare lo stato di allarme per il “sistema-acqua” in Abruzzo, “da anni in progressivo ed inesorabile disfacimento, nel silenzio assordante della politica abruzzese”.
La Filctem e la Cgil Abruzzo tornano a chiedere, dunque, un intervento deciso dei sindaci, affinchè si attivino per una profonda azione di cambiamento e di radicale rinnovamento nella gestione, nella programmazione e nel controllo del sistema-acqua in Abruzzo.
“A partire da settembre” concludono i segretari Nicola Di Matteo e Giovanni Timoteo “ci attiveremo per aprire un confronto con le altre organizzazioni di categoria e confederali che, dentro un programma di assemblee con i lavoratori del settore, possa prevedere anche momenti di mobilitazione con i quali pretendere un cambio radicale nella gestione del sistema idrico in Abruzzo”.