È quanto stabilito nei giorni scorsi con il decreto 51 dal Commissario regionale ad acta per la Sanità Gianni Chiodi. Una decisione che ha suscitato le ire di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fp, che fanno notare un taglio reale, da qui a dicembre, ai servizi di riabilitazione in realtà molto più consistente di quello sulla carta, perché c’è da considerare che gli operatori hanno già effettuato i trattamenti per oltre un semestre in funzione del budget assegnato l’anno scorso.
“Si tratta di un danno enorme per i cittadini più fragili – si legge in una nota – che già oggi devono fare i conti con lunghe liste di attesa; si paventa il rischio di ulteriori licenziamenti nel settore sanitario che già ha subito consistenti tagli. Basti pensare agli Istituti di Riabilitazione San Stef. A.R., che hanno già visto dimezzato il budget assegnato al punto che ad oggi i lavoratori sono in cassa integrazione e costretti a lavorare part-time”.
Le sigle sindacali lamentano dunque il fatto di vedere tagliate prestazioni sanitarie fondamentali che consentono il recupero e la rieducazione funzionale dei pazienti, attraverso un trattamento globale della condizione di menomazione e disabilità degli utenti. I trattamenti riguardano le categorie più fragili quali i bambini in età evolutiva, pazienti post-ictus, affetti da Parkinson e via dicendo.
“Si tratta di tagli lineari – continuano Cgil, Cisl e Uil – che non hanno alcuna logica riorganizzativa bensì il solo effetto di risparmiare sulla pelle dei cittadini più bisognosi. Tali tagli, inoltre, non sono dettati da nessuna norma della cd. spending review e, poiché attivati in maniera retroattiva, di dubbia legittimità, al punto che è facile prevedere nuovi contenziosi giudiziari”.
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto da diversi mesi un incontro al presidente Chiodi e al sub-commissario Zuccatelli proprio per discutere del settore della riabilitazione nel quale mancano regole certe e controlli sugli standard di qualità. Il sub-commissario Baraldi aveva attivato con decreto un tavolo di confronto sulla materia, ma dopo aver rassegnato le dimissioni ogni confronto si è interrotto.
Per questi motivi i sindacati ribadiscono la necessità di non procedere con i tagli e di attivare immediatamente un tavolo di confronto con Chiodi Zuccatelli, dichiarano lo stato di agitazione dei lavoratori della riabilitazione e annunciano iniziative di protesta.