I dirigente dell’Ecologica Sangro ricordano che “nel 2011 l’Ecolan affida all’Ecologica Sangro 200.000mc di rifiuti da abbancare in discarica, capacità volumetrica derivante da una risagomatura del profilo finale, che non costituisce affatto ampliamento della medesima. In tale circostanza, la Ecolan chiede al Gestore di rideterminare la tariffa ai sensi della DGR (Direttiva Giunta Regionale) n. 693 del 2010, promuovendo contemporaneamente ricorso al TAR contro la stessa DGR. Dopo aver presentato, nel luglio 2012, la prima ipotesi tariffaria determinata ai sensi delle vigenti convenzioni, il Gestore ha avviato una lunga trattativa culminata, nel mese di giugno 2013, in una condivisione di massima della stessa. Inopinatamente l’Ecolan, dopo pochi giorni da tale accordo solo verbale, determina unilateralmente una tariffa completamente diversa che trasmette al Gestore, a cui non restava altro che rigettarla e proporne conseguentemente una, determinata questa volta ai sensi della DGR 693 (opportunamente comunicata per conoscenza alla Regione Abruzzo). Ci si chiede, dunque : come mai Ecolan non accetta l’ applicazione della tariffa ai sensi della DGR 693/2010? La risposta è univoca: dal ricorso al TAR da parte dell’Ecolan contro la DGR emerge chiaramente la richiesta da parte di Ecolan a remunerare la propria ridondante struttura amministrativa in modo tale da determinare un’inutile duplicazione di spese già sostenute dal Gestore che svolge il servizio a solo danno del cittadino contribuente”.
Secondo Ecologica Sangro “Ecolan pretende di imporre una tariffa inferiore di 14 euro rispetto all’ attuale, non con lo scopo di ridurre i costi sostenuti dai contribuenti ma solo ed esclusivamente per aumentare con tale importo, i propri introiti. In poche parole si chiede al Gestore (aggiudicatario di una regolare gara d’appalto) di dover lavorare per alimentare il poltronificio Ecolan, così definito dagli Organi Direttivi della stessa Regione Abruzzo non più di un anno fa”.