Mare Monstrum 2013: l’Abruzzo migliora ma è allarme cementificazione

mare_alba_adriaticaÈ stato presentato, a Roma, il dossier Mare Monstrum 2013, con i dati riguardanti le illegalità riscontrate nel 2012 lungo la costa italiana. 

 

Anche se sceso di un posto sulla classifica nazionale, ottenendo un 13esimo posto contro il 12esimo dell’anno scorso, l’Abruzzo è allineato alla media italiana che vede quasi due illeciti per chilometro di costa. Per l’esattezza, nel 2012 ci sono state 237 infrazioni accertate su circa 125 chilometri di costa, con una media di 1,9 per chilometro.  Nel giro di un anno l’Abruzzo è sceso di ben due posti anche nella classifica dell’abusivismo edilizio sul demanio marittimo, vedendo diminuito quasi della metà il numero delle infrazioni accertate (59 del 2011 contro i 31 del 2012). Nonostante questo, sono parecchi i casi di abusivismo edilizio citati nel dossier, come quelli del residence di Cono a mare (Ch); del Molino Village a Vasto; e dello stabilimento Les Paillotes di Pescara. È citata anche la speculazione edilizia del Resort Village e la Zona Turchino di San Vito Chietino. Il caso del comune di Francavilla al mare, perfino indicato come una delle zone maggiormente colpite dal fenomeno dell’edificazione sulla costa in Italia, ha attirato l’attenzione di Legambiente e dei media in particolare per le vicende legate al residence Le Vele e al porto turistico. Naturalmente viene citato anche il caso del porto insabbiato di Pescara, al quale anno di chiusura è collegata una perdita stimata circa 90 milioni di euro.  L’Abruzzo è stabile al nono posto per l’inquinamento marino, con 95 infrazioni accertate, 156 persone denunciate e arrestate e 22 sequestri effettuati. Resta evidente la consueta problematica circa il sistema di depurazione delle acque reflue urbane, che in regione soddisfa solo il 53,8% della popolazione. “C’è un’impellente necessità di una nuova politica sul consumo del suolo. Bisogna assolutamente bloccare quell’abbraccio mortale della cementificazione, che per di più è favorito dagli oneri dell’urbanizzazione – spiega Luzio Nelli, della segreteria regionale di Legambiente abruzzo – Il discorso legislativo in Italia va ripreso dove lo lasciò il Ministro Catania, con l’elaborazione di una legge che tuteli i suoli rimasti liberi e che lavori soltanto su una riqualificazione urbana esistente”.  A raccontare nel dettaglio lo scenario regionale sarà lo stesso staff di Goletta verde di Legambiente che attraccherà a Giulianova, Pescara e Vasto tra l’1 e il 4 luglio.

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