Abruzzo, taglio ai compensi dei dirigenti del settore trasporti: la replica dell’Arpa

claudio_ruffiniPescara. “Arpa ha ridotto lo stipendio del suo direttore generale, il cui emolumento supera i 90 mila euro lordi annui, in ossequio alla legge regionale n°1 del gennaio 2011, dalla data di entrata in vigore della normativa in questione”.

È quanto comunica in una nota il presidente Massimo Cirulli, che risponde in questo modo alle accuse lanciate ieri dal consigliere regionale Claudio Ruffini. Il politico ha infatti dichiarato che “in barba alla volontà del Consiglio regionale e, presumibilmente con il solo avallo dei rispettivi Consigli di Amministrazione, i dirigenti hanno disatteso tale disposizione applicando addirittura il recupero delle somme con effetto retroattivo”.

Non è dello stesso avviso il presidente dell’Arpa, che sottolinea: “I compensi del  vice direttore generale e dei tre dirigenti di settore dell’azienda regionale di autolinee non superano l’importo di 90 mila euro annui, pertanto non sono stati ridotti. E’ opportuno precisare che, in considerazione del momento difficile che vive il settore del TPL nel nostro paese, il direttore generale di Arpa non ha richiesto il recupero della parte di salario decurtata, a seguito del pronunciamento della Corte Costituzionale n°223/2012 che ha dichiarato illegittimo il taglio degli stipendi  dei dirigenti delle amministrazioni pubbliche  e della società a capitale pubblico”.

Pertanto, precisa il Presidente Massimo Cirulli, “è priva di ogni fondamento la notizia diffusa dal consigliere regionale Claudio Ruffini che attribuisce ad Arpa un comportamento illegittimo a proposito delle paghe dei suoi dirigenti”.

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