Chieti. A un mese esatto dalla grande manifestazione del 13 aprile a Pescara, la Provincia di Chieti ha chiamato questa mattina a raccolta parlamentari e sindaci del territorio, insieme alle associazioni di categoria e ambientaliste, per fare il punto sulle iniziative intraprese e da intraprendere in difesa dell’ambiente e dell’economia abruzzese contro l’insediamento petrolifero Ombrina Mare e più in generale contro quella che viene ormai definita la “petrolizzazione” dell’Abruzzo.
Presenti, tra gli altri, la senatrice Blundo, gli onorevoli Di Stefano e Sottanelli, l’assessore regionale Febbo, anche in rappresentanza del presidente Chiodi, e il presidente della Provincia di Pescara Testa. Altri deputati e senatori, impossibilitati a partecipare, hanno inviato messaggi per ribadire il proprio impegno contro la deriva petrolifera, da molti già concretizzato in iniziative parlamentari. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Legnini si è detto pronto a un incontro tecnico operativo mentre in tanti hanno accettato la proposta, lanciata dall’on. Sottanelli, per una riunione ristretta dei parlamentari abruzzesi di tutti gli schieramenti al fine di coordinare e rendere più efficaci le iniziative in atto. È stata anche presentata una proposta di legge di iniziativa popolare votata all’unanimità dal Consiglio provinciale tesa a restituire alle realtà territoriali locali, e segnatamente alle Regioni, la possibilità di esprimere un parere vincolante sugli insediamenti in mare, cancellato da una legge del 1998. Il presidente Di Giuseppantonio ha concluso i lavori facendo la sintesi degli interventi che si sono susseguiti nel corso della riunione e ricordando che è intanto pienamente operativo il comitato ristretto, formato da comuni, associazioni ambientaliste e di categoria e dalla stessa Provincia, appositamente costituito per coordinare la azioni da intraprendere. Il comitato sarà convocato già nella prossima settimana per un incontro tecnico-legale per studiare le prossime iniziative. Diversi avvocati si sono messi a disposizione, per puro spirito di servizio.
“Il 2 maggio scorso – ha ricordato infine Di Giuseppantonio – ho scritto anche a nome del comitato ristretto ai ministri interessati chiedendo un incontro ufficiale per esporre tutti insieme le ragioni del territorio e perché chiediamo che non venga firmato alcun atto che apra la strada a un insediamento che tutto l’Abruzzo ritiene fortemente dannoso. Spero anzi che i parlamentari presenti ci aiutino a ottenere presto questo appuntamento nel corso del quale spiegheremo perché il 13 aprile una intera regione è scesa in piazza compatta, al di là di qualsiasi divisione, in difesa del diritto di far sentire forte la propria voce di fronte a scelte che riguardano il futuro di tutti noi abruzzesi”.
Questo è il commento del capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico: “Abbiamo apprezzato l’iniziativa di stamane promossa dal presidente della provincia di Chieti per ribadire un deciso e netto NO al progetto di Ombrina Mare 2. E’ positiva la determinazione messa nell’iniziativa, che condividiamo, così come lo spirito di partecipazione che è stata data alla stessa. Ribadiamo la nostra più totale convinzione che il NO al tentativo di facile colonizzazione in corso a danno del nostro territorio debba fare il paio ad convinto SI nello scrivere un progetto di sviluppo complessivo del territorio che sia plurale, rispettoso dell’ambiente e delle peculiarità insite nel nostro sistema socio – economico. Protestare solamente non va più bene perché, una classe dirigente degna di questo nome e che si fa carico del futuro del territorio che rappresenta, ha l’obbligo di dare speranze ai propri amministrati. Lo sviluppo immaginato solo pochi anni fa è superato dai fatti e dalle circostanze correnti che nessuno aveva a suo tempo ne previsto o quanto meno immaginato. Torniamo, pertanto, a sollecitare il presidente Enrico Di Giuseppantonio di utilizzare il tempo di vita (istituzionale) rimasto alla provincia per ritrovare la coraggiosa ed audace azione di programmare in maniera sinergica uno sviluppo serio, concreto, realizzabile e partecipato del nostro territorio. La provincia è l’ente intermedio tra comune e regione, svolge funzione di raccordo tipico dell’ente di area vasta oltre ad avere compiti di gestione diretta. Sino al prossimo 31 Dicembre, salvo auspicabili ripensamenti, ha ancora vitalità piena sul piano istituzionale. Utilizzi, Di Giuseppantonio, questo tempo per costruire in concreto qualcosa rifuggendo dalla facile comunicazione mediatica. Se lui vorrà noi siamo pronti a sostenerlo e dargli una mano in maniera seria e concreta mettendo a disposizione idee e professionalità”.