Pescara. “Verrebbe da dire “Ci risiamo!”, ovvero per l’ennesima volta la Regione Abruzzo si ritrova a sottostare alle condizioni di Trenitalia senza battere ciglio”.
È quanto lamenta il consigliere regionale Claudio Ruffini, che denuncia l’empasse in cui verserebbe la regione in fatto di trasporto gratuito delle bici sui treni.
“In origine – ricorda il politico – fu il Contratto di Servizio con Trenitalia, penalizzante per la nostra Regione, poi ci fu l’esclusione dal programma per l’Alta Velocità sulle nostre reti e infine anche per una cosa semplice come le bici sui treni la nostra Regione si dimostra sempre la più disponibile ai dictat di Trenitalia. Parliamo del trasporto gratuito delle biciclette sui treni regionali deciso dal Consiglio regionale con l’articolo 31 della Legge Regionale n. 2/2013, che stabiliva la possibilità per gli utenti di trasportare gratuitamente le biciclette sui treni regionali”.
Come sostiene Ruffini, infatti, dopo aver letto la convenzione stipulata da Regione Marche e Trenitalia sarebbero emerse enormi disparità riservate alla nostra Regione. “Per questo – spiega – ho immediatamente inviato una lettera all’assessore Morra per invitarlo a rivedere lo schema di convenzione approvato dalla giunta regionale e cercare di ottenere delle condizioni almeno simili a quelle ottenute nel 2009 dalle Marche”.
Più nello specifico, mentre per la convenzione con le Marche non ci sono vincoli particolari tra i contraenti, in quella predisposta per la Regione Abruzzo “si pongono condizioni che sembrano limitanti se non penalizzanti per gli utenti con bici al seguito”.
Ne è un esempio la somma pagata ogni anno dalla Regione a Trenitalia. Stando, infatti, a quanto ribadito da Claudio Ruffini, mentre le Marche pagano circa 10mila euro annue, la cifra che l’Abruzzo deve a Trenitalia si attesta invece attorno alle 30mila euro annue, “con un servizio – precisa il consigliere – certamente non di buon livello”.
Non solo. Nella Regione Marche non vi è alcun limite al numero di biciclette per ogni convoglio, mentre in Abruzzo possono essere trasportate al massimo 5 biciclette per convoglio. “Nello schema della Regione Abruzzo – continua poi Ruffini – si dispone che i gruppi organizzati con biciclette al seguito debbano essere autorizzati da Trenitalia dietro una specifica richiesta inviata 7 giorni prima e devono in caso di accoglimento della richiesta caricarsi dei relativi costi. Nella convenzione tra Regione Marche e Trenitalia, quest’ultima si impegna a sensibilizzare RFI affinchè realizzi interventi finalizzati allo sviluppo delle bici nelle stazioni e per l’accessibilità ai treni. Inoltre Trenitalia e Regione Marche si impegnano ad attivare una campagna di comunicazione per dare la più ampia informazione di questi servizi al cittadino. Nella convenzione della Regione Abruzzo, invece, non vi è alcun richiamo ad impegni di Trenitalia per la promozione e comunicazione ai cittadini di questo nuovo servizio, né tantomeno si parla di impegni da parte di RFI per la realizzazione di infrastrutture nelle stazioni ferroviarie che favoriscano l’uso della bicicletta”.
Infine, nel documento della Regione Marche si parla di rinnovo tacito annuale della convenzione, mentre, ricorda il consigliere, in quello abruzzese si parla solo di un anno.
“Sembra quasi che la Regione Abruzzo – conclude Ruffini – come già avvenuto con la stipula del Contratto di Servizio con Trenitalia, persegua l’interesse di Trenitalia e non degli utenti abruzzesi. Ogni qual volta dobbiamo trattare con Trenitalia ci ritroviamo un bel “pacco” confezionato a discapito dei nostri cittadini e dei nostri territori. E’ ora che questa Regione faccia sentire la sua voce e la smetta di andare da Trenitalia a contrattare condizioni di trattamento peggiorative rispetto a tutte le altre regioni italiane”.