Ma quando il debito ammonta a ben 11 mila euro, spesi da personaggio noto che, solo per il ruolo svolto, dovrebbe essere sinonimo di garanzia, allora la faccenda si fa più complicata. E, se i soldi non arrivano, allora si avvia la causa e scatta l’ingiunzione di pagamento. A fare i conti in tasca alla senatrice Pdl Paola Pelino è il quotidiano Repubblica.it che, come riferisce un articolo a firma di Giuseppe Caporale, avrebbe acquistato 11 mila euro di abiti firmati in una boutique di Pescara, ma non li avrebbe mai pagati. E da allora sono trascorsi tre anni. Tre anni di telefonate, cadute nel vuoto e che, nel tempo, hanno lasciato spazio agli avvocati e si sono conlcuse in tribunale. La svolta è di questi giorni. La senatrice eletta in Abruzzo nelle scorse elezioni di febbraio è stata condannata da una sentenza di primo grado a saldare quanto dovuto. Lei, la senatrice Pelino, si difende, dando la colpa “ai giornali di sinistra ed agli avversari politici”. E conclude: “il mio avvocato ha presentato ricorso in appello, in quanto quel negozio non mi ha mai rilasciato lo scontrino”.