Il Pd regionale, attraverso il capogruppo Camillo D’Alessandro lancia un appello: “si convochi subito il Consiglio straordinario e si avviino subito le procedure legali per bloccare la decisione del Governo attraverso il ricorso al TAR per ottenere subito la sospensiva e poi l’annullamento della concessione. Ci troviamo di fronte ad un caso simile a quello dello Petroceltic che si vide bloccato l’impianto a mare nei pressi delle Isole Tremiti. Il TAR Lazio stabilì in quella occasione l’obbligatorietà del parere della Regione nel procedimento del VIA proprio perché quel l’impianto ha effetti sull’ecosistema marino e sulla pesca, di competenza della Regione- Infine se Febbo avesse provveduto a perimetrare il Parco della costa teatina invece di uccidere il progetto oggi avremmo strumenti di difesa maggiori. Questa vicenda non fa altro che confermare i timori e le perplessità che avevamo e che ci hanno spinto a combattere sin dalle prime avvisaglie questo e altri progetti d’insediamento per l’estrazione di petrolio”.
Anche il Presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio,è interventut sulla questione Ombrina Mare, piattaforma per la coltivazione di idrocarburi in mare, a ridosso del litorale abruzzese e in particolare nelle acque antistanti i territori di Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia e Torino Di Sangro.
“Come Amministrazione provinciale abbiamo adottato sin dall’insediamento una politica ambientale orientata alla salvaguardia dell’ecosistema – proseguono il Presidente Di Giuseppantonio e il Consigliere delegato alle questioni petrolifere, Franco Moroni – abbiamo avviato azioni concrete per l’analisi e la verifica ogniqualvolta si siano ravvisate situazioni di rischio per la salute pubblica, abbiamo contrastato puntualmente le proposte giudicate lesive per i cittadini e per il territorio. Sin dal gennaio 2010 la Provincia ha avanzato tutte le opportune osservazioni di contrarietà al progetto Ombrina Mare – proseguono Di Giuseppantonio e il consigliere Moroni – sul quale abbiamo avuto modo di rappresentare le istanze direttamente all’ex Ministero Prestigiacomo. Da ultimo abbiamo inoltrato istanza di accesso agli atti per la quale abbiamo avuto esito positivo. Abbiamo espresso più volte un no chiaro e deciso, che non è mai stato frutto di conclusioni affrettate bensì di analisi tecniche dalle quali sono emerse carenze progettuali, evidenziate puntualmente a Roma. L’Abruzzo ha già dato tanto – conclude il Presidente – adesso è tempo di riprenderci il nostro territorio e di dare dignità a tutti i piani e programmi di valorizzazione della costa per un futuro sostenibile”.
Presa di posizione anche di Confesercenti: “Le imprese turistiche abruzzesi hanno bisogno di certezze. Autorizzare perforazioni petrolifere al largo del Parco nazionale della Costa dei Trabocchi è semplicemente follia: occorre dire basta a questi “stop and go” da parte delle istituzioni. La Regione e i Comuni devono intervenire con decisione”. Lo affermano il direttore regionale di Confesercenti Enzo Giammarino ed il responsabile turismo sostenibile della confederazione Simone Lembo. “Per le imprese turistiche è il Parco la vera miniera di opportunità economiche – spiegano Giammarino e Lembo – ed in questo scenario economico non possiamo permetterci alcun tentennamento. Se la strada scelta è quella del Parco, come noi auspichiamo, allora si sia coerenti, si concentrino le risorse umane ed economiche non tanto sulla perimetrazione quanto sulle opportunità per le imprese, la promozione, il lancio del Parco e dei suoi prodotti turistici ed agroalimentari sui mercati internazionali. Se la strada scelta è quella del petrolio, allora lo si affermi chiaramente, si dica alle imprese turistiche di smantellare e in che modo riconvertire le strutture alberghiere, gli stabilimenti balneari, i negozi, i ristoranti, i pubblici esercizi, le tante attività economiche che stanno nascendo attorno alla prospettiva di un rilancio del turismo. Ma ovviamente, la Regione ed il Ministero dovranno dirlo guardando negli occhi gli operatori, senza nascondersi dietro la burocrazia, e dovranno indicare quale strada di sviluppo hanno pensato per la nostra terra. Una cosa non è accettabile: questo continuo tira e molla. I tempi della politica e della burocrazia – concludono Giammarino e Lembo – sono diversi da quelli delle imprese: urge una risposta chiara e finale. La Regione Abruzzo ed il Ministero dell’Ambiente dicano da che parte stanno: chiediamo l’immediata convocazione presso le due istituzioni”.
“Siamo sempre stati contrari a qualunque ipotesi di petrolizzazione della costa abruzzese. Le ipotesi di nuove autorizzazioni ad estrarre carburante al largo della costa dei trabocchi ci trovano nettamente contrari: il futuro di quell’area è il Parco nazionale della Costa teatina”. Lo afferma il capolista del Pd alla Camera dei deputati Giovanni Legnini. “Il Pd è stato promotore in parlamento della costituzione del Parco: nella nuova legislatura – sottolinea Legnini – lavoreremo con determinazione affinché la costa abruzzese possa diventare una eccellenza del turismo, della sostenibilità, dell’agricoltura di qualità, dell’agroalimentare: attività economiche del tutto incompatibili con l’attività di estrazione di greggio. La nuova legislatura sarà quella giusta per la nascita del Parco”.
In merito si è attivato anche il Pdl. “Ho già preso direttamente contatto con il Direttore Generale per le Valutazioni Ambientali del Ministero dell’Ambiente in merito al progetto “Ombrina Mare”, il quale mi ha anche fatto pervenire il verbale e l’istruttoria tecnica inerente”. Questo il commento del Senatore PdL Fabrizio Di Stefano alla notizia del parere favorevole con prescrizione dato dal Ministero dell’Ambiente sul progetto “Ombrina Mare”.
“L’iter del procedimento è ancora lungo: la relazione deve passare alla firma del Ministro dell’Ambiente e successivamente a quella dei Beni Culturali. Infine tutto il percorso si concluderà presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Certamente però – prosegue il Senatore – questa valutazione ha determinato un significativo passo avanti del progetto. Conseguentemente l’eventuale epilogo di tutta la procedura sarà nelle mani del prossimo Governo, anche se io auspico che l’attuale Ministro che sarà in carica ancora soltanto per qualche settimana, rimetta al suo successore l’onere della decisione di sua competenza. Certamente sarà mia premura seguire tutti i passaggi ed interessare il prossimo Governo, affinché si faccia tutto il possibile per tutelare la bellezza della nostra costa. Abbiamo già fatto la nostra partita sul Centro Oli do Ortona, sul quale rivendico, non solo di essere stato il primo a schierarsi apertamente contro, mentre altri erano in un primo tempo a favore, ma anche di essere riuscito a convincere il Presidente Berlusconi sull’opportunità di impedire che quella struttura si realizzasse. Ricordo a tutti – conclude – che solo grazie alla serietà di Berlusconi cogliemmo l’obiettivo”.
Contrario all’autorizzazione della piattaforma petrolifera anche il capolista di Monti in Abruzzo, Giulio Sottanelli. “Sono fortemente contrario all’insediamento della piattaforma petrolifera a largo della costa teatina e da parlamentare mi batterò in ogni sede per evitare che sia messa in atto. Credo che non sia un progetto utile allo sviluppo della regione e voglio ricordare in ogni caso che l’iter amministrativo per la richiesta di autorizzazione è partito nel lontano 2009 e nessun atto in merito è stato compiuto dal governo Monti”. Così il candidato capolista alla Camera della lista “Scelta civica Con Monti per l’Italia” Giulio Sottanelli commenta la notizia riguardante il parere positivo dato dalla Commissione Via (Valutazione Impatto ambientale) del Ministero dell’Ambiente alla richiesta della società Medoilgas per l’installazione della piattaforma “Ombrina Mare” al largo della costa di San Vito Chietino.
“Non c’è stato finora nessun decreto e nessun provvedimento a riguardo da parte del ministro Corrado Clini, si tratta solo del parere di una commissione tecnica” continua Sottanelli “la Commissione Via è formata infatti da 50 tecnici esterni che hanno rilasciato un parere positivo con 40 prescrizioni che dovranno a loro volta essere esaminate. L’iter non è ancora giunto al termine e il ministro non ha dato nessun via libera. Ribadisco comunque tutto il mio impegno, al fianco degli amministratori locali e alle associazioni ambientaliste, per far sì che questo progetto non vada avanti poiché non lo ritengo utile allo sviluppo della regione e poiché è potenzialmente dannoso per l’ecosistema della costa dei trabocchi”.
L’Ufficio di Pastorale Sociale, per conto della CEAM, si è già espresso varie volte negli anni, inviando anche proprie osservazioni al progetto petrolifero in oggetto. Gli stessi arcivescovi e vescovi della CEAM hanno presentato in due occasioni analoghi comunicati per esortare tutti alla custodia del Creato e ad uno sviluppo sostenibile, partecipato democraticamente e nell’interesse del bene comune e non solo di una parte del Paese.
“Auspico . ha dichiarato don Carmine Miccoli, Coordinatore Regionale dell’Ufficio di Pastorale Sociale CEAM – ancora che la politica tutta, dai futuri parlamentari fino ai Consigli Comunali, e coloro che hanno a cuore il bene comune s’impegnino a difendere questa meravigliosa terra che è la Costa Teatina con tutti gli uomini e le donne che vi abitano. Fermate Ombrina Mare, fermate ogni progetto petrolifero e di sfruttamento selvaggio dell’ambiente naturale; difendete il Creato, ponete la sua salvaguardia al centro di una politica che sia perseguimento del bene comune, rifuggite da interessi particolari ed egoistici, che possono compromettere il benessere di tutti e la capacità di futuro delle giovani generazioni. Ai credenti, in particolare, si impone il dovere di tutelare ad ogni costo il valore della vita, la dignità della persona in tutte le sue dimensioni, la promozione della giustizia e della pace, in nome del Vangelo e per il bene del mondo intero”.