L’iniziativa nasce per valorizzare il legame tra vino e cultura, elemento impalpabile ma al tempo stesso fondamentale per comunicare un prodotto profondamente legato al territorio. Su questo legame il Consorzio di Tutela dei Vini d’Abruzzo sta portando avanti il progetto di valorizzazione e rilancio in tutta Europa dell’immagine dei vini abruzzesi di qualità, a partire dal loro portabandiera il Montepulciano d’Abruzzo.
Alla presentazione è intervenuto l’assessore regionale alle Politiche agricole, Mauro Febbo che ha dichiarato: “l’assessorato dell’agricoltura Regione abruzzo ha fortemente condiviso e voluto questo progetto di promozione. Bisogna sprovincializzare il concetto di qualità e di produzione regionale, il che significa comunicare all’esterno tramite persone che sono in grado di valutare la qualità delle nostre produzioni e in questo caso dei nostri vini”. Per Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio di tutela delle colline teramane si tratta di “un progetto di riqualificazione di valore per un vitigno in cui più che di rapporto qualità prezzo si parli di rapporto qualità/valore. Il nostro Montepulciano d’Abruzzo è un bellissimo diamante”. Tonino Verna, presidente del consorzio di tutela dei vini abruzzesi ha spiegato: “Questo premio è un passo importante nel percorso di promozione del Montepulciano d’Abruzzo, dei vini abruzzesi e della cultura abruzzese in generale. Proprio quest’ultima è la chiave per far conoscere i nostri vini, grazie anche alla crescita della qualità dei nostri vini che è un dato di fatto evidenziato da tutti gli esperti, così come lo è la crescita delle esportazioni. Abbiamo scelto Milano perché è un ponte verso l’Europa, un importante centro di expò, ma anche perché secondo noi il Montepulciano d’Abruzzo si sposa ai sapori della cucina del nord”.
L’evento di presentazione ha coinvolto grandi nomi del giornalismo e dell’enogastronomia. Renato Mannheimer, sociologo e ricercatore, ha presentato in esclusiva la ricerca “Vini di qualità: percezioni e mercato”. “Un atto di coraggio questa ricerca – ha spiegato – un coraggio premiato perché la ricerca ha dato risultati positivi. Il 92% degli abruzzesi conosce il Montepulciano d’Abruzzo, e il 33% lo beve, spesso o talvolta. Si nota una crescita di popolarità del Montepulciano d’Abruzzo nel 2012. La cosa che più ci interessava è sapere cosa pensano le persone di questo vino: per l’89% è uno dei più importanti grandi rossi d’Italia”. Parlando della campagna di comunicazione del Montepulciano d’Abruzzo “Montepulciano, piacere d’Abruzzo” lanciata dai più importanti consorzi di produttori abruzzesi,quasi la metà degli intervistati dice di ricordarla. E’ piaciuta la campagna? Il 50% ha dato un giudizio molto positivo, il 37% ha dato un giudizio abbastanza positivo, quindi la campagna è stata promossa”.
Lo chef Carlo Cracco, personaggio di punta di Master Chef, talent show di culto firmato Sky: “si pensa al Montepulciano e si pensa subito a una regione molto forte, molto ricca di mari e monti. Una regione che dà lustro a questo vitigno nobile, importante, che sempre più sta assumendo importanza a livello nazionale e internazionale. E’ la via giusta questa, salire di livello nella qualità della comunicazione. Questo sta portando risultati che si vedono perché questo vino si trova sempre più nei grandi ristoranti internazionali”. Per Gianfranco Vissani, critico culinario, chef di livello internazionale e conduttore televisivo “Il Montepulciano è diventato la ricchezza dell’Abruzzo, a con questa ricchezza dobbiamo lavorarci, dobbiamo lavorare con il Montepulciano d’Abruzzo, dobbiamo lavorarci… noi lo possiamo marinare con degli scampi, con delle alicette, possiamo farci una restrizione di vino oppure per il brodetto alla vastese, per esempio, peperoni e Montepulciano d’Abruzzo… penso che anche Gabriele d’Annunzio avrebbe apprezzato che si parli sempre più di Montepulciano d’Abruzzo”.
Marco Bolasco, direttore di “Slow Food”, che ha annunciato un’iniziativa editoriale dedicata al Montepulciano d’Abruzzo, ha apprezzato “la crescita di qualità dei nostri vini e ha parlato di un’innegabile crescita nell’apprezzamento degli esperti internazionali”.
Il presidente dell’AIS Associazione Italiana Sommelier Antonello Maietta, ha dichiarato: “Ci siamo trovati subito d’accordo sulla comunicazione del vino, su come si parla del vino”.
Marco Sabellico, della Guida dei Vini del Gambero Rosso, ha notato “il grande aumento dei risultati sulla guida del Gambero Rosso per i vini Montepulciano abruzzesi, quindi un grande aumento della qualità innegabile che sta portando grandi risultati. Bisogna raccontare questo vino cantina per cantina, notando tutte le differenze. L’Abruzzo ha tutte le carte in regola per diventare una regione di punta in Italia”.
Ettore Spalletti, ha mandato un messaggio che accompagna l’opera da lui realizzata, che sarà il premio del concorso giornalistico, il calice di onice: “Guardando nel mio studio ho trovato un’immagine che mi suggerisce l’idea per un piccolo dono per il vino Montepulciano d’Abruzzo”.
Presenti anche Davide Paolini, firma de Il Sole24Ore ed autentico “esploratore del gusto”, ideatore del termine gastronauta, diventato il nome di diversi progetti editoriali, rubriche giornalistiche e programmi radiofonici da lui curati; Christian Eder della rivista in lingua tedesca Vinum, Giampaolo Gravina della Guida ai Vini d’Italia de L’Espresso, il fotogiornalista Chris Warde Jones e Patrick Agnew del quotidiano irlandese Irish Times, rispettivamente segretario nazionale e vicepresidente dell’Associazione della Stampa Estera in Italia. Il Premio “Words of wine”, parole di vino, vanta tra i promotori un comitato di padri nobili; tra questi l’abruzzese Marcello De Cecco, uno dei più stimati economisti internazionali, che ha insegnato tra l’altro a Princeton e alla London School of Economics.