La decisione di presentare la richiesta di riprogrammazione è stata avanzata dalla Regione dopo averla concordata con il partenariato sociale (imprese e sindacati), con il ministero dello Sviluppo economico e con la Commissione europea stessa nel corso di una riunione a Bruxelles lo scorso luglio. In quell’occasione il problema di fondo era dare soluzione all’avanzamento di spesa nell’ambito del Por-Fesr in merito all’Asse III che disponeva in complesso di 49 milioni di euro, sui quali non era stata rendicontata alcuna spesa per presunte irregolarità nelle procedure di affidamento alla società Abruzzo Engineering. A queste condizioni era in discussione il suo inserimento nel Fesr in quanto la spesa stessa non era rendicontabile a causa della natura “in house” di Abruzzo Engineering. La Regione, a quel punto, a seguito dell’intesa con il partenariato e il Ministero, ha avviato in ottobre la procedura scritta di riprogrammazione che ha ottenuto il via libera dalla Commissione europea. “Si tratta di un risultato importante – afferma il Presidente della Regione – che evita da un lato il pericolo di disimpegno di risorse europee per circostanze certamente a noi non imputabili e dall’altro dà la possibilità alla Regione di riprogrammare risorse aggiuntive su settori importanti, come la difesa del suolo per 30 milioni e contributi alle imprese del cratere sismico per 10”.