Lo ha annunciato oggi sulla sua bacheca di Facebook il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso.
Il governatore ieri aveva auspicato “l’apertura di un dossier da parte dell’Autorità dei Trasporti che spinga poi ad una revisione normativa che imponga un limite invalicabile per quanto riguarda l’aumento dei pedaggi autostradali. Questo è un aumento giuridicamente insostenibile poiché avrà solo l’obiettivo di uccidere la vita autostradale”. Dal primo gennaio le autostrade A24 e A25, gestite dalla società Strada dei Parchi, che fa capo all’imprenditore abruzzese Carlo Toto, hanno disposto l’aumento dei pedaggi del 12,89% per cento. D’Alfonso ha assicurato anche che “a breve ci comunicheranno ora e luogo del confronto”.
Giuseppe Bellachioma (Noi con Salvini). E così la presa di posizione di D’Alfonso sulla questione dell’aumento dei pedaggi autostradali su A24 e A25 è arrivata. Dopo quella, ben più immediata, del presidente della Regione Lazio Zingaretti.
D’Alfonso attacca con finti ricorsi al Tar, con una fasulla opposizione a ciò che ha, nel tempo, pianificato.
Gli abruzzesi pagheranno in moneta sonante e in “natura” la sua doppiezza.
Ora sfrutta situazioni contingenti per farsi fare campagna elettorale da finti antagonisti. Di Toto sappiamo: è uno zio acquisito. Ma il fatto che D’Alfonso finga di opporsi al metanodotto Snam e a Terna ha dell’esilarante.
Ha appena girato ai Presidenti della Provincia di Pescara e de L’Aquila per le prossime, possibili, emergenze le turbine che si è fatto regalare proprio dalla società Terna, che ha allargato i cordoni della borsa per seicentomila euro più Iva.
Così Terna regala a D’Alfonso e, guarda caso, le turbine finiscono proprio nelle aree su cui l’azienda passa con i propri impianti. Tutto chiaro no?
E’ evidente che il Presidente della Regione considera gli abruzzesi proprio degli sciocchi”.