In particolare, il progetto prevede la collaborazione del CAI nella promozione di attività idonee allo sviluppo della cultura della montagna, quali l’organizzazione di iniziative alpinistiche, escursionistiche, speleologiche e nella definizione di interventi specifici, come la predisposizione del catasto dei sentieri, la segnalazione degli itinerari, la riqualificazione delle vie d’accesso ai rifugi.
Secondo l’Assessore al Turismo Mauro Di Dalmazio “questo è solo un aspetto di un progetto unitario di ampia portata volto ad amplificare e sviluppare le potenzialità di fruizione delle aree interne: c’è infatti un grande interesse per la riscoperta e la protezione del nostro ambiente naturalistico. Puntiamo a valorizzare la montagna non soltanto per le numerose attività sportive che si possono praticare, ma anche per le eccellenze naturalistiche che essa offre. Miriamo a potenziare la rete sentieristica, dei rifugi e dei bivacchi, dei percorsi bike e delle ippovie, a dotarla di una segnaletica dettagliata e di un’adeguata cartografia. Un’efficace connessione della rete sentieristica con le aree attrezzate può assumere, infatti, valenza fondamentale sotto l’aspetto della fruizione turistica. La tracciatura di nuovi percorsi o di tratti di collegamento con sentieri già esistenti può, ad esempio, essere finalizzata ad una percorrenza “dolce”, orientata anche ad utenti con esigenze speciali, quali disabili, anziani, bambini. La montagna abruzzese diventa, insomma, sempre più fruibile ed accessibile a tutti”.
Il progetto complessivo, che verrà presentato a breve, è già in avanzata fase di realizzazione: ne sono stati infatti individuati gli interventi, da effettuare in collaborazione con gli Enti Parco Nazionale e Regionale, e le relative risorse.
Alla sottoscrizione del Protocollo seguirà quindi l’attuazione di interventi volti a strutturare un’offerta integrata tra le varie tipologie di escursionismo (trekking a cavallo, a piedi, in mountain-bike), a dotare i percorsi di idonea segnaletica e ad individuare punti di sosta, mediante l’utilizzo e la valorizzazione di strutture già presenti sul territorio.
Secondo Di Dalmazio “Non bisogna inoltre trascurare le molteplici ed ulteriori ricadute di questo progetto: i territori attraversati dai tracciati e dagli itinerari individuati acquistano forti potenzialità in materia di attività correlate, quali agriturismi, produzioni biologiche, prodotti tipici locali, enogastronomici e artigianali, eventuale accoglienza di cavalli, offerta di servizi e assistenza, guide locali”.