Regione Abruzzo, misure di formazione per gli istituti penitenziari

carcereL’Aquila. Approvato, nel corso dell’ultimo Consiglio regionale, un emendamento presentato dal Gruppo PD sul finanziamento delle politiche attive della formazione e del lavoro all’interno degli istituti penitenziari abruzzesi.

La necessità dell’emendamento era sorta dopo la visita al carcere di Castrogno di una delegazione di parlamentari e consiglieri regionali. L’obiettivo era quello di constatare personalmente le condizioni dei detenuti all’interno dell’istituto di pena. Carenza di servizi igienici, sovraffollamento, mancanza di spazi ricreativi per i detenuti sono solo alcune delle criticità riscontrate e, poi, denunciate anche in V Commissione regionale, durante un’audizione dei vari direttori degli istituti penitenziari abruzzesi.

La visita a Castrogno era stata, quindi, l’occasione  per trovare delle possibili soluzioni. I parlamentari avevano preso l’impegno di sollecitare il governo per ottenere dei finanziamenti per le strutture carcerarie, mentre i consiglieri regionali dovevano farsi promotori in Regione di un piano di reinserimento sociale, formativo e lavorativo dei detenuti.

Un impegno rispettato e contenuto nell’emendamento votato in Consiglio regionale, che permetterà l’istituzione di servizi di formazione e lavoro permanenti all’interno delle strutture carcerarie, integrati e coordinati con un sistema stabile di reinserimento sociale e in convenzione con gli stessi istituti penitenziari.

Sarà l’assessorato competente in materia di formazione e lavoro della Regione Abruzzo a stabilire annualmente un piano di finanziamento di tali servizi che saranno possibili attraversi l’utilizzo del Fondo Sociale Europeo.

Molto soddisfatto del risultato raggiunto, il consigliere regionale Claudio Ruffini ha dichiarato la necessità di una riflessione seria e matura da parte da parte dela politica. “Quanto raggiunto” ha commentato a riguardo  “rappresenta un segnale indispensabile e necessario per riconsegnare dignità e un ruolo sociale alle migliaia di detenuti all’interno degli istituti di pena. Con i fondi FSE riusciremo ad attivare dei programmi di reinserimento sociale che talvolta, per le condizioni in cui sono i detenuti, rappresenta l’unica ancora di una speranza”.

 

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