Altra nota positiva sono i 4 consorzi che si posizionano anch’essi al di sopra del 65% di raccolta differenziata e sono: Consorzio Chietino, CIRSU, Ecolan e Segen.
Nel rapporto, inoltre, emerge la tendenza a crescere dei Comuni Ricicloni con più di 5.000 abitanti ma resta un grosso divario rispetto ai piccoli comuni nella capacità di contenimento della produzione di rifiuto indifferenziato. Infatti, sono solo 2 ad essere comuni “Rifiuti Free”, uno nella provincia di Chieti e l’altro in quella di Pescara.
“Quindi, migliorare la raccolta differenziata dei comuni di una certa dimensione”, si legge nel rapporto, ” resta la sfida principale per l’obiettivo “Abruzzo Rifiuti Free”, raggiungibile puntando soprattutto su buone performance anche nelle città capoluogo, all’obbligo di tariffazione puntuale e all’ottimizzazione degli impianti e piattaforme di riciclo, compostaggio e digestione anaerobica.
E’ ipotizzabile anche il ricorso ad “Osservatori cittadini” che aiutino i comuni a monitorare lo stato dell’arte della Raccolta rifiuti e a dare degli indirizzi sui correttivi da mettere in campo per superare le criticità incontrate.
Con una media regionale della raccolta differenziata che si è attestata al 54%, diventa ancora più evidente quanto tutto sia concretamente realizzabile e vicino, per uscire fuori dallo spettro delle discariche e dal rischio inceneritore.
“Occorre uno sforzo comune e la volontà di attivare questo nuovo scenario “libero dai rifiuti” – dichiara Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo – coinvolgendo in modo attivo i cittadini e favorendo la loro consapevolezza in merito al valore sociale, economico e ambientale delle proprie scelte in materia di corretta gestione dei rifiuti e accompagnando il processo di riconversione dell’economia lineare in quella circolare.”
IL RAPPORTO COMPLETO