Sono 144 i comuni abruzzesi virtuosi, ossia che superano la soglia del 65% di differenziata. Quasi un comune su due (la percentuale è del 47%) dunque che supera tale traguardo, mentre 41 sono comuni “rifiuti free”. E’ questa una delle istantanee scattate dal rapporto di Legambiente sui comuni ricliconi al 31 dicembre del 2016.
Altra nota positiva sono i 4 consorzi che si posizionano anch’essi al di sopra del 65% di raccolta differenziata e sono: Consorzio Chietino, CIRSU, Ecolan e Segen.
Nel rapporto, inoltre, emerge la tendenza a crescere dei Comuni Ricicloni con più di 5.000 abitanti ma resta un grosso divario rispetto ai piccoli comuni nella capacità di contenimento della produzione di rifiuto indifferenziato. Infatti, sono solo 2 ad essere comuni “Rifiuti Free”, uno nella provincia di Chieti e l’altro in quella di Pescara.
“Quindi, migliorare la raccolta differenziata dei comuni di una certa dimensione”, si legge nel rapporto, ” resta la sfida principale per l’obiettivo “Abruzzo Rifiuti Free”, raggiungibile puntando soprattutto su buone performance anche nelle città capoluogo, all’obbligo di tariffazione puntuale e all’ottimizzazione degli impianti e piattaforme di riciclo, compostaggio e digestione anaerobica.
E’ ipotizzabile anche il ricorso ad “Osservatori cittadini” che aiutino i comuni a monitorare lo stato dell’arte della Raccolta rifiuti e a dare degli indirizzi sui correttivi da mettere in campo per superare le criticità incontrate.
Con una media regionale della raccolta differenziata che si è attestata al 54%, diventa ancora più evidente quanto tutto sia concretamente realizzabile e vicino, per uscire fuori dallo spettro delle discariche e dal rischio inceneritore.
“Occorre uno sforzo comune e la volontà di attivare questo nuovo scenario “libero dai rifiuti” – dichiara Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo – coinvolgendo in modo attivo i cittadini e favorendo la loro consapevolezza in merito al valore sociale, economico e ambientale delle proprie scelte in materia di corretta gestione dei rifiuti e accompagnando il processo di riconversione dell’economia lineare in quella circolare.”
IL RAPPORTO COMPLETO