Nelle premesse i due consiglieri ricordano che la “Commissione scientifica per l’applicazione della Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzioni (CITES), istituita presso il Ministero dell’Ambiente, ha stabilito i criteri generali e i requisiti minimi per la detenzione di animali esotici nei circhi e mostre itineranti. Tuttavia nell’emanare tali linee guida la stessa Commissione CITES ha inteso sottolineare che le indicazioni inerenti i requisiti minimi non devono essere considerate come una giustificazione o invito a mantenere determinate specie nei circhi. In particolare, si raccomanda che in futuro non vengano più detenute le specie in via di estinzione o il cui modello gestionale non è compatibile con la detenzione in una struttura mobile quali: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci”.
“Dal punto di vista concettuale” continuano Caporale e Chiavaroli “è quanto mai evidente come possa essere impossibile creare un habitat idoneo e mantenere standard di vita in cattività appena accettabili per animali particolari, come quelli che menziona esplicitamente la Commissione CITES, nell’ambito dell’attività circense, che per sua natura deve spostarsi continuamente e in posti diversissimi tra loro. D’altra parte anche negli zoo, in alcuni casi vanamente ribattezzati ‘bioparchi’, è difficilissimo creare habitat e standard di vita che riescano a sottrarre gli animali allo stress da detenzione, che, purtroppo, in molti casi li porta alla morte. Nei Paesi più civili è ormai sancito con legge il principio del benessere animale e tale principio si applica anche agli animali degli allevamenti alimentari e al loro trasporto. Dunque, vietare l’utilizzo degli animali nei circhi è una battaglia di civiltà. Non è inutile ricordare che nell’ambito della stessa attività circense ci sono circhi senza animali, che basano il loro spettacolo solo sull’abilità delle persone, artisti cioè che mettono in gioco se stessi senza coinvolgere esseri inconsapevoli di quello che fanno”.
Da queste premesse e dal richiamo delle norme della legislazione nazionale ed europea in materia nasce l’invito alla Giunta regionale a emanare una deliberazione che recepisca le linee guida della Commissione CITES anche attraverso il coinvolgimento del Comuni abruzzesi, al fine di vietare l’attendamento di circhi e mostre viaggianti con esemplari delle specie in via di estinzione o il cui modello gestionale non è compatibile con la detenzione in una struttura mobile.