Pescara. Era stato il governatore Gianni Chiodi, dopo la decisione del Cal di riordina le province con l’unione tra Pescara-Chieti e Teramo-L’Aquila, a rilanciare un’unica maxi provincia, con l’Aquila capoluogo. Per il presidente dell’ente pescarese Testa è un idea da marziani.
Il consiglio per le autonomie locali ha deciso, seppur con un lungo travaglio, per riordinare le province con l’unione di Pescara con Chieti e di Teramo con L’Aquila. Un voto di indirizzo, che ora dovrà passare per il giudizio del consiglio regionale. Una regione schierata a centrodestra, l’Abruzzo, che si era però divisa quando veniva toccata nel proprio orto. A cercare di riavvicinare le distanza è stato, dopo il voto del Cal, il governatore Gianni Chiodi lanciando la proposta di un’unica maxi provincia, con L’Aquila capoluogo dei quattro territori unificati.
Il primo del Pdl a scontrarsi con il capo dell’esecutivo regionale era stato il consigliere Lorenzo Sospiri, promotore di Pescara come città capoluogo. Ora si solleva la voce di un altro esponente di spicco del Popolo delle libertà, il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa. Ben più lapidario, però, Testa ha affermato oggi: “L’idea di dar vita ad una sola Provincia, con L’Aquila capoluogo, è assolutamente da bocciare, per mille motivi. I politici che la caldeggiano, di centrodestra e centrosinistra, evidentemente vivono su Marte, non si impegnano per il bene dell’Abruzzo e fanno di tutto per danneggiare questa regione”.
“Si cancella con un colpo di spugna Pescara”, dice ancora Testa, “dimenticando che questa città è sede degli organi istituzionali della Regione Abruzzo, come prevede lo statuto della Regione stessa. Insomma, una città e una Provincia che hanno conquistato nel tempo una posizione di primo livello in ambito regionale non possono essere spazzate via senza tenere conto di tutti questi elementi incontrovertibili e solo per accontentare chi ha l’unico obiettivo di abbattere Pescara”.
SOSPIRI A CHIODI: PESCARA NON SI TOCCA
Ancor più campanilista di Testa, il consigliere regionale del Pdl Lorenzo Sospiri si schiera a difesa della città dannunziana: “Pescara non è in scacco perché finché ci sarà anche un solo pedone a difendere la regina il capoluogo adriatico non sarà la Cenerentola d’Abruzzo nel Piano di riordino delle Province”, afferma in una nota molto accorata. È lui stesso a candidarsi al ruolo di ‘ultimo pedone’: “Io, pur non essendo capogruppo in Regione, né assessore, non permetterò a nessuno di toccare Pescara”, afferma fervente Sospiri, “Se dovrà essere una Provincia unica, la sede, è evidente, sarà Pescara e su tale posizione non si transige, a costo di presentare 25mila emendamenti in Consiglio regionale, a riprova, per l’ennesima volta, della bontà della proposta del Pdl di Pescara di costituire la Provincia Appenino-Adriatica unificando Pescara-Chieti-Teramo, assicurando un’equa distribuzione di funzioni e servizi fra i tre territori, senza alcuna penalizzazione e senza alcun campanilismo, ma per l’esclusiva difesa dell’Abruzzo”.
Ribadisce, quindi, la sua contrarietà alle intenzioni di Chiodi, sostenendo che il governatore, voglia sostenere il teramano: “L’ipotesi di costituire la Provincia unica, è nata a difesa della Provincia di Teramo che non vuole restare col cerino in mano”. Senza mezzi termini, il capogruppo provinciale Pdl avverte il presidente regionale: “ Ora non comprendo come si pensi di destinare al ruolo di ‘cenerentola’ d’Abruzzo Pescara che conta ben 11 consiglieri regionali e forse il Presidente Chiodi dovrebbe ricordare che basta un solo pedone per bloccare in Consiglio regionale una proposta impossibile da condividere, una proposta, la Provincia unica o, in alternativa, le tre Province e Pescara città metropolitana, che non passerà mai. E questo non per campanilismo pro-Pescara, ma per un campanilismo pro-Abruzzo”. Dopo lo scontro tra Pescara e Chieti, si passa a quello tra Pescara e Teramo: “Non comprendo la posizione dei teramani”, prosegue Sospiri, “che in Regione contano su un presidente, sugli assessori Gatti, Di Dalmazio e Morra, oltre al vicepresidente e al capogruppo regionale: se hanno ancora problemi di rappresentanza è chiaramente un problema loro. Il Pdl di Pescara sarà invece impegnato a difendere l’Abruzzo, non Pescara, e se alla fine passasse l’idea della Provincia unica, su un punto non si prescinde, la sede sarà Pescara perché L’Aquila si trova in una posizione logistica impossibile”. “A questo punto”, conclude il consigliere regionale, “chiedo al Presidente Chiodi di giocare a carte scoperte: personalmente non ho ruoli nell’esecutivo, non sono capogruppo né assessore, sono un modesto consigliere regionale pronto a presentare 25mila emendamenti contro una proposta inaccettabile che peraltro va a cancellare due mesi e mezzo di lavoro del Comitato per le Autonomie locali”.
PD: UNIFICARE ANCHE I SERVIZI
Di tutt’altro avviso i consiglieri regionali del Pd Di Pangrazio, Ruffini e D’Amico, che nel corso della seduta odierna della seconda Commissione consiliare, riunita per esprimere parere sulla riforma delle province hanno espresso il loro parere favorevole sulla provincia unica dell’Abruzzo con capoluogo a L’Aquila. “La nostra posizione”, hanno dichiarato i consiglieri, “è sempre stata quella di andare verso una razionalizzazione della Pubblica Amministrazione: la provincia unica è l’occasione per aprire un confronto serrato con il Governo affinché sui territori si distribuiscano i servizi in base alle reali esigenze. L’istituzione della provincia unica è un chiaro e forte invito al Parlamento a procedere alla riforma Costituzionale per la soppressione di tutte le province”. “La nostra proposta”, ribattono i Democratici, “è per una coesa governance per l’Azienda sanitaria, l’Azienda per l’Edilizia Pubblica, il Ciclo Idrico ed i Rifiuti, la Società di Trasporto Pubblico, di dimensione unica e regionale. In rapporto ad un forte assetto unitario regionale, attraverso significative aggregazioni per aree omogenee e funzionali tra i Comuni, bisognerà realizzare una dimensione efficiente ed articolata volta a garantire la vicinanza e l’alta qualità dei servizi resi ai cittadini.
FLI: PROVINCIA UNICA NON PENALIZZA NESSUNO
“Una sola provincia in Abruzzo, per non penalizzare nessun territorio”. E’ il pensiero di Berardo Rabuffo, capogruppo regionale di Fli. “Con una sola Provincia”, spiega, “riusciremmo ad eliminare il singolo ente, senza danneggiare i vari territori. Questo anche in considerazione del fatto che, con una soluzione diversa, il territorio più penalizzato sarebbe proprio quello teramano che rischierebbe di perdere non solo la Provincia, e su questo saremmo d’accordo, ma anche tutti gli altri enti come la Prefettura, la Questura, la Camera di Commercio”.