L’Aquila. “A che serve o, meglio, a chi serve una nuova università in Abruzzo?”. È questa la domanda che il consigliere regionale dell’IdV Cesare D’Alessandro pone nella sua interrogazione rivolta al governatore Gianni Chiodi, contestando la realizzazione di una nuova “univeristà”, il Gran Sasso Science Institute, in un momento così delicato com’è quello che sta attraversando l’economia nazionale.
“Ad oggi – lamenta D’Alessandro – non è possibile conoscere lo statuto né la forma giuridica e nemmeno il Piano strategico del G.S.S.I., mentre sappiamo che si avvia a diventare, nella realtà dei fatti, una vera e propria università statale pubblica, drenando parte cospicua delle risorse destinate alla ricostruzione post-sisma. Ai primi di agosto lo stesso Chiodi lo definiva “un progetto di rilievo internazionale fortemente voluto dalla Regione Abruzzo e finanziato attraverso fondi Fas e risorse del Commissario per la Ricostruzione…”. Con la tavola imbandita e apparecchiata, sono sempre più numerosi i commensali che vogliono sedersi e pranzare a sbafo! Il G.S.S.I. vivrà con i fondi del terremoto, quei fondi che invece dovrebbero andare ai cittadini e alle imprese dell’Aquila, ma soprattutto all’Università che c’era e ancora c’è, con i suoi 27mila studenti, i suoi lavoratori e la complessità del suo indotto, rappresentando il principale motivo di rilancio dell’intero comprensorio. Il rischio, dunque, è che il neonato G.S.S.I., di cui non si conosce nulla se non attraverso le affermazioni a mezzo stampa, vada a succhiare linfa vitale all’Università dell’Aquila, mettendone a rischio i progetti e la splendida realtà di rinascita. Mi aspetto che Chiodi, in risposta alla mia interrogazione, voglia portare atti e documenti in modo da chiarire gli aspetti di una vicenda confusa e dubbia, sperando che almeno lui, sponsor dell’iniziativa, abbia potuto vederli e ne sia in possesso”.