Il 47% della spesa regionale relativa alle attività degli Uffici tributi, pari a 10 milioni 947mila euro, è da imputarsi a Comuni inefficienti o sotto livello. Su 9.150 procedure potenzialmente disponibili online, sono state avviate e concluse per via telematica solo 160 procedure, cioè l’1,7%, dato che colloca la regione al sedicesimo posto della classifica nazionale. Lo rivela uno studio di Confartigianato Abruzzo, che ha analizzato alcuni dei dati contenuti nell’elaborazione ‘Il labirinto del burofisco’ della Confederazione nazionale.
Gli standard di efficienza ed efficacia degli Uffici tributi dei Comuni vengono esaminati mediante il confronto tra fabbisogni standard e spesa storica. L’analisi consente di individuare i ‘Comuni efficienti’, cioè con spesa storica inferiore al fabbisogno standard e quantità dei servizi erogati superiore al livello dei servizi standard offerti mediamente dagli enti con caratteristiche simili, i “Comuni sopra livello” con spesa superiore al fabbisogno standard e quantità dei servizi erogati superiore al livello dei servizi standard, i “Comuni sotto livello” con spesa inferiore al fabbisogno standard e quantità dei servizi erogati inferiore al livello dei servizi standard e i ‘Comuni inefficienti’ con spesa superiore al fabbisogno standard e quantità dei servizi erogati inferiore al livello dei servizi standard.
In Abruzzo i Comuni efficienti sono 76 (29,1%), quelli sopra livello 42 (16,1%), quelli sotto livello 95 (36,4%) e quelli inefficienti 48 (18,4%). La regione è al decimo posto della classifica nazionale per percentuale di Comuni inefficienti. Sul fronte della spesa relativa alle attività degli Uffici tributi, 2 milioni 829mila euro riguardano Comuni efficienti (12,2%), 9 milioni 495mila euro Comuni sopra livello (40,8%), 5 milioni 234mila euro Comuni sotto livello (22,5%) e 5 milioni 713mila euro Comuni inefficienti (24,5%). In questo caso l’Abruzzo è al dodicesimo posto della graduatoria italiana per inefficienza.
A livello territoriale, maglia nera, per inefficienza, alla provincia di Pescara: 9 Comuni efficienti (19,6%), 3 sopra livello (6,5%), 21 sotto livello (45,7%), 13 inefficienti (28,3%). Seguono L’Aquila, con 22 Comuni efficienti (25,6%), 8 sopra livello (9,3%), 34 sotto livello (39,5%), 22 inefficienti (25,6%), e Teramo, con 7 Comuni efficienti (17,5%), 12 sopra livello (30%), 15 sotto livello (37,5%), 6 inefficienti (15%). La situazione migliore è quella della provincia di Chieti: 38 Comuni efficienti (42,7%), 19 sopra livello (21,3%), 25 sotto livello (28,1%), 7 inefficienti (7,9%).
Significativo per l’Abruzzo anche il dato relativo alle prestazioni che le pubbliche amministrazioni e gli enti locali (Regione, Province, Comuni e Asl) offrono alle imprese: l’Abruzzo, con l’1,7%, è tra le regioni che hanno la minor quota dei servizi gestibili completamente online. Su 9.150 procedure potenzialmente disponibili (cioè il numero dei comuni moltiplicati per i 30 servizi presi in esame), le procedure disponibili online sono solo 160.
“E’ necessario che gli enti locali svolgano il ruolo di facilitatori per coloro che vogliono fare impresa – afferma il direttore regionale di Confartigianato, Daniele Giangiulli -. Ricordiamo che in cinque anni abbiamo perso 12mila occupati nell’artigianato, mentre il freno della burocrazia rappresenta uno degli ostacoli da rimuovere. È impensabile anche che ad oggi solo l’1,7% dei Comuni riesca a svolgere pratiche online, il processo di digitalizzazione delle imprese deve investire necessariamente anche la pubblica amministrazione”.