Pescara. La sezione staccata di Pescara del Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto il ricorso presentato da Mauro Petrucci, Valerio De Francesco, Gianni Tatilli e Augusto Cavuti, già membri del Consiglio dei delegati del Consorzio Bonifica Centro, contro la Regione Abruzzo. La sentenza è stata resa nota oggi, dopo l’udienza del 14 luglio scorso.
Oggetto dell’esposto era la richiesta di annullamento di tre provvedimenti: il decreto numero 93 del 14 novembre 2016, con cui il Presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso ha disposto lo scioglimento degli organi di amministrazione del Consorzio e la conseguente nomina di un commissario regionale; la nota n. 92398 del 2016, contenente l’indirizzo di disporre il medesimo commissariamento; la nota numero 245 del 2016 della Regione Abruzzo, con la quale è stata affermata la nullità di una delibera del Consiglio dei delegati del Consorzio stesso, il cui vertice venne colpito da una serie di misure cautelari disposte dalla Direzione distrettuale antimafia di L’Aquila nell’ottobre 2016.
Secondo il collegio giudicante (Alberto Tramaglini, presidente; Massimiliano Balloriani, consigliere estensore; Lucia Gizzi, primo referendario) “il ricorso è infondato”. I magistrati hanno infatti evidenziato che “tra le irregolarità amministrative di cui all’articolo 15 della legge regionale n. 11 del 1983 non rientrano solo, come sembrano adombrare i ricorrenti, le irregolarità o illegittimità di tipo provvedimentale o contabile”. Poiché “lo scioglimento degli organi amministrativi, e il conseguente commissariamento nelle more delle nuove elezioni, ha lo scopo di rinnovare gli organi di gestione di un Ente, allorquando i medesimi abbiano sostanzialmente dato prova di non essere in grado funzionare o comunque di raggiungere legittimamente lo scopo statutario del medesimo, ne consegue che il riferimento alle irregolarità amministrative deve vieppiù riguardare quella che è l’attività tipica del consorzio stesso, tra cui rientra appunto la gestione del depuratore in questione ”.
Quanto al secondo profilo, ossia che la Regione avrebbe illegittimamente disposto lo scioglimento anche del Consiglio dei delegati e quindi di un organo che non rientrerebbe, in ipotesi, tra quelli di amministrazione del consorzio, i giudici hanno rilevato che “anche il Consiglio dei delegati rientra a pieno titolo tra gli organi di amministrazione del consorzio”.
Il Presidente D’Alfonso ha commentato: “Sono molto soddisfatto, poiché la magistratura ha confermato la validità dell’azione di scioglimento degli organi direttivi e di commissariamento intrapresa dalla Regione Abruzzo”.