La giunta regionale, su proposta dell’assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci, ha approvato la delibera che recepisce le recenti disposizioni nazionali in materia di Lea (i livelli essenziali di assistenza), ponendo l’Abruzzo in linea con le Regioni italiane più virtuose sul fronte sanitario.
Il provvedimento contiene, in particolare, novità per quanto riguarda i pazienti affetti da malattie rare o croniche e invalidanti, per i quali viene introdotto il diritto all’esenzione dalla partecipazione al costo di tutte le prestazioni sanitarie e diagnostiche legate alla patologia.
È previsto anche l’adeguamento della Rete regionale delle malattie rare, che a breve sarà formalizzato con un distinto provvedimento di giunta. Viene infine avviato un percorso finalizzato al riconoscimento di quelle ulteriori prestazioni di assistenza protesica, assistenza integrativa e assistenza specialistica a tutela della maternità, per le quali le regioni sono in attesa dei previsti regolamenti nazionali di attuazione.
Monitoraggio. Un nuovo sistema di monitoraggio e valutazione della qualità dell’assistenza ospedaliera, sul modello già adottato in poche altre Regioni italiane, come l’Emilia Romagna e la Toscana. Lo ha introdotto la giunta regionale, su proposta dell’assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci, che ha dato attuazione a uno degli interventi già previsti nel Piano di riqualificazione del Sistema sanitario regionale.
Verranno analizzati 45 indicatori, come la mortalità post infarto o post by-pass, la percentuale di complicanze durante il parto, la quota di riammissioni ospedaliere dopo un intervento di protesi d’anca, oltre ai tempi di attesa per gli interventi post frattura di femore o tibia. Saranno utilizzati anche indicatori finalizzati alla valutazione del percorso di cura, così da assicurare che il numero di pazienti trattati dalle singole strutture (il volume della casistica) sia sufficiente a garantire elevati standard assistenziali. E’ previsto, inoltre, un meccanismo di allerta per rilevare eventuali e significativi scostamenti delle performance delle Asl per quanto riguarda qualità, sicurezza, efficacia, appropriatezza dei servizi erogati e degli esisti delle cure dei pazienti.
“E’ un significativo passo avanti – commenta Paolucci – perché d’ora in avanti le attività delle aziende sanitarie non saranno più valutate soltanto in termini di equilibrio di bilancio e di rapporto costi-ricavi, come ci chiedono le direttive nazionali, ma dando priorità a obiettivi, criteri e standard qualitativi di assistenza, oltre alla percezione e soddisfazione del servizio da parte dei cittadini”. Il sistema di monitoraggio è dinamico, vale a dire che l’Agenzia sanitaria regionale e il Dipartimento Salute e Welfare della Regione, procederanno periodicamente alla revisione delle procedure, verificando risultati, criticità e prevedendo eventuali correttivi. I risultati delle verifiche – dopo un iniziale periodo di messa a punto che durerà un anno – saranno utilizzati sia per la programmazione di dettaglio della rete ospedaliera, sia per una più efficace valorizzazione delle competenze e delle esperienze professionali degli operatori sanitari.