A breve inizierà quella delle uve rosse. Dai primi dati in nostro possesso la produzione viaggia su un meno 35% rispetto al 2016. La qualità si presenta discreta per le uve bianche. Il timore è che le uve rosse, a causa della persistente siccità, diano qualche problema qualitativo a causa del lungo stress idrico che hanno patito. I prezzi sono altrettanto discreti. Per tirare le somme di questa campagna bisogna aspettare ancora un po’ di tempo allorquando saranno resi noti dati più certi dal sistema delle cantine Abruzzesi.
“La discreta qualità dei nostri vini”, scrive in una nota Copagri Abruzzo, ” risulta appetibile per il mercato sia per i nostri marchi regionali che per quanti lo utilizzeranno per tagli ed integrazioni a vini più “nobili” sul mercato e con prezzi decisamente più remunerativi. Il settore vitivinicolo, che rappresenta il comparto più significativo del’intera plv agricola regionale, ha bisogno di un necessario processo di fusione ed integrazione.
Questo processo è necessario sia per concentrare il prodotto che avere politiche della filiera tendente a valorizzare la produzione ed alzare il potere contrattuale dei produttori i cui interessi dovrebbero sempre essere centrali. E’ sicuramente un ragionamento di natura culturale verso la quale l’istituzione regione potrebbe incidere profondamente non solo in termini persuasivi ma anche realizzando una premialità specifica nei bandi del psr Abruzzo 2014/2020 che dovranno essere emanati per il settore”.