Ne resteranno solo due, si era detto. E così sarà. Addio a Pescara e Teramo, “salvate” L’Aquila e Chieti. Ovviamente, stiamo parlando della “rivoluzione” Monti sulla riorganizzazione delle Province, i cui criteri sono stati discussi e approvati oggi dal Consiglio dei Ministri.
L’esito: su tutto il territorio nazionale, resteranno 40 Province e 10 città metropolitane.
“I requisiti” ha spiegato in conferenza stampa il ministro della Pubblica Amministrazione, Filippo Patroni Griffi “sono stati individuati in almeno 320mila abitanti e almeno 2.500 km quadrati: nuove aggregazioni che sorgeranno non potranno andare al di sotto di questi requisiti. Questo costituisce il secondo passaggio del percorso già delineato nel decreto spending review: si tratta dell’individuazione dei criteri dimensionali minimi sulla base dei quali tutte le province dovranno essere riordinate. Ora si apre il confronto con i consigli delle autonomie locali e delle regioni e il passaggio finale di questo percorso in un nuovo atto legislativo che metterà a regime il complesso riordino del sistema di governo sul territorio”.
L’intero processo normativo dovrebbe concludersi entro l’anno.