E alla fine spunta un fantomatico ‘mister x’. La vicenda è quella relativa ai soldi distratti dall’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi, ora rinchiuso nel carcere di Rebibbia, dopo il via libera all’arresto da parte del Senato. Una vicenda che si fa sempre più complicata e che si infittisce di dettagli sempre più intricati.
Tra questi, quello relativo alla misteriosa figura tirata in ballo da Lusi, che compare, nello specifico, in una sorta di memorandum che il leader Francesco Rutelli aveva scritto, a mano, al fidato Lusi.
Di lui si sa poco e niente. Solo due certezze: si chiama Tommaso ed è un politico abruzzese che doveva passare all’Api.
A rivelarlo è un articolo pubblicato su Corriere.it, scritto da Fiorenza Sarzanini. “Sarà la Guardia di Finanza” scrive la Sarzanini “a svolgere le verifiche sui nuovi documenti. Il memorandum è composto da un’unica pagina e non è datato, è stato Lusi a dire che risale a novembre 2009. Scrive Rutelli: ‘Luigi, 1) la vicenda dei tre – Sensi, Podda, Cucinotta – va risolta entro Natale 2) ho incontrato Tommaso, tutto a posto 3) Parla con Improta su punto 1, sulla vicenda dei 600 e sui soldi del Pde che sono stati gestiti frettolosamente e male per paura’. È lo stesso Lusi a fornire la sua spiegazione su quell’appunto. ‘Sensi – dichiara il tesoriere – è il portavoce di Rutelli, le altre sono dipendenti della Margherita e il problema da risolvere riguardava i loro contratti lavorativi. Tommaso è un politico abruzzese che doveva passare all’Api’, il partito fondato da Rutelli nell’ottobre 2009”.