L’Aquila. Una lettera di protesta contro le dichiarazioni rilasciate da Assoturismo sull’intesa siglata da tutte le altre associazioni di categoria con la Regione Abruzzo e l’Anci relativamente all’applicazione della tassa di soggiorno nella nostra Regione.
È l’iniziativa della Federturismo Abruzzo, che ha definito le dichiarazioni “populismo d’altri tempi”.
“Dire di non volere la tassa di soggiorno e di non farla pagare a nessuno – si legge nella lettera – è un argomento di facile presa populistica e demagogica, ma non rispecchia la realtà che, invece, sconfessa questo atteggiamento da “irresponsabili” se si tiene conto che nel Comune di Caramanico è già in vigore dallo scorso anno per un massimo di 3,60 euro a presenza per tutto l’anno e che il Comune di Roccaraso prevede la sua applicazione da quest’anno per ben 2 euro a presenza, sempre per tutto l’anno”.
Ernesto Paolo Alba, past president di Federturismo Abruzzo, si chiede come mai il presidente di un’associazione di categoria che oggi si dichiara contrario a qualsiasi accordo non abbia protestato quando questi due comuni hanno istituito la tassa.
“Mi chiedo – continua polemico – dov’erano il presidente di Assoturismo Confesercenti, Daniele Zunica, quando i comuni della costa teramana volevano applicare la tassa sin da questa annualità e grazie agli innumerevoli incontri promossi da Giammarco Giovannelli, presidente Federalberghi Abruzzo, Giuseppe Vagnozzi, vicepresidente Federturismo Abruzzo, Giuseppe Delli Compagni, presidente Faita Federcamping Abruzzo, Agostino Ballone e i presidenti dei consorzi turistici locali con le amministrazioni comunali, si è riusciti a far slittare la tassa al 2013 assumendo tutti insieme con impegno morale e formale per studiarne l’applicazione?”.
Non solo. Il presidente contesta il fatto che si è giunti a stilare un accordo dopo numerose riunioni alle quali Assoturismo ha disertato “con costanza”. “Credo – continua – che Zunica sappia che è facoltà di ogni singolo comune istituire la tassa senza chiedere il permesso a nessuno, ma così facendo danneggia fortemente l’offerta turistica locale. Non vorrei, ma il dubbio è lecito, che i distinguo delle dichiarazioni di Assoturismo abbiano più un sapore politico che amministrativo e devo rammentare, non solo a Zunica ma anche alla struttura della sua associazione, che con la “pelle” degli operatori turistici non ci si gioca, come si è giocato in passato quando dopo mesi di concertazione con tutte le associazioni di categoria per la ristrutturazione dell’Aptr di ritrovammo di botto in Consiglio regionale con un commissario straordinario che annullò completamente un lavoro di riorganizzazione legislativa durato anni. Eppure in quell’occasione, nonostante eravamo stati azzerati dalla decisione politica, accettammo il fatto nostro malgrado nell’interesse dell’univocità delle associazioni e per il bene del turismo abruzzese, indossando, nonostante tutto, il ‘vestito della festa’”.