Lo ha detto il parlamentare europeo del Partito democratico, Andrea Cozzolino, rispondendo questa mattina a Pescara ad alcune domande dei giornalisti, prima dell’incontro convocato dalla Cna abruzzese, nella sua sede di via Ciglia, sull’annosa questione delle concessioni demaniali marittime. Alla riunione – aperta dal presidente regionale della Cna, Italo Lupo e conclusa dal direttore regionale della confederazione artigiana, Graziano Di Costanzo – hanno preso parte, tra gli altri, anche il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa; i sindaci dei Comuni di Montesilvano (Attilio Di Mattia), Pineto (Luca Monticelli, quest’ultimo anche nelle vesti di responsabile nazionale dell’Anci per i problemi del Demani), Alba Adriatica (Franchino Giovannelli); l’assessore al Turismo del Comune di San Salvo, Oliviero Faienza; i consiglieri regionali del Pd, Giuseppe De Luca e il capogruppo dello stesso partito nel consiglio provinciale di Teramo, Robert Verrocchio.
Quello che si apre, nel difficile e tormentato percorso del confronto in corso ormai da anni tra Unione europea e imprese turistiche italiane, sull’applicazione della “direttiva servizi” (la cosiddetta Bolkestein), è forse il momento decisivo. Ragione, questa, che spinge le associazioni che rappresentano 600 imprese abruzzesi (30mila a livello nazionale) a ricercare alleanze: “L’obiettivo resta evidentemente quello di sospendere l’applicazione della Bolkestein – ha aggiunto Cozzolino – e per farlo stiamo costruendo un dossier ricco di argomenti e proposte in grado di difendere il nostro sistema di piccole imprese turistiche”.
Da parte sua, il responsabile nazionale di Cna Balneatori, Cristiano Tomei, ha puntualizzato: “Qui non si tratta di liberalizzazioni, come per farmacie o taxi, ma della chiusura pura e semplice di migliaia di attività di piccoli imprenditori, che hanno ragione di esistere solo nei luoghi in cui hanno iniziato la propria attività, stabilendo un rapporto irripetibile con il proprio territorio. Se il problema è allargare l’area delle concessioni – ha detto ancora – crediamo che già in una regione come la nostra sia possibile arrivare a crearne il 10% in più, e sempre salvaguardando aree protette e spiagge libere”. “Occorre lavorare su più fronti, prospettare diverse soluzioni – ha spiegato nel suo intervento conclusivo Cozzolino – magari puntando anche su una legge nazionale di interpretazione della direttiva Bolkestein, che salvaguardi alcuni principi basilari, come la storicità delle concessioni, la mole degli investimenti prodotti, il rapporto con l’ambiente, il rapporto con la clientela, la ragionevole durata delle concessioni, che non può essere inferiore a sei anni rinnovabili. Ma nel frattempo la trattativa con la Commissione deve farsi serrata, facendo sì che al lavoro di lobbyng partecipino anche le realtà istituzionali, a cominciare della Regioni”.