Due bancomat sono stati fatti esplodere a distanza di poco più di un’ora a Montesilvano e Giulianova. Ma il piano dei malviventi non è stato perfetto, infatti, in entrambi i casi non sono riusciti a prelevare i soldi e sono scappati a mani vuote.
Ad essere colpito per primo il bancomat della Bnl di Montesilvano poco prima delle 2. A provocare l’esplosione sarebbe stata una “iniezione” di gas, che è stato inserito nel bancomat attraverso un foro praticato appositamente. L’obiettivo era quello di raggiungere le cassette contenenti il denaro ma sono rimaste bloccate e i malviventi non sono riusciti a raggiungere le banconote, rimaste macchiate dall’improvvisa esplosione dell’inchiostro, un meccanismo utilizzato per sventare furti e rapine. Il botto ha svegliato i cittadini della zona che hanno allertato i carabinieri della compagnia di Montesilvano, coordinati dal capitano Enzo Marinelli. Nello stesso tempo si è attivato il sistema di allarme per cui i ladri sono fuggiti a mani vuote. I militari dell’Arma, che si stanno occupando delle indagini, sono in attesa di visionare le immagini riprese dalle telecamere della banca, posizionate sul bancomat.
Un episodio simile si è verificato, sempre nella notte, dopo circa un’ora, anche a Giulianova. Per questo si pensa che i due tentativi possano essere stati messi a segno dalla stessa banda. I malviventi, 3 con il volto coperto, hanno forzato una porta antipanico della Banca dell’Adriatico di Colleranesco e hanno tentato di far esplodere il bancomat. Questa volta a bloccarli è stato il cassetto dove erano depositati i soldi. Infatti dopo l’esplosione è rimasto bloccato non permettendo ai tre di arrivare facilmente ai soldi. A quel punto i ladri, dopo essersi attivato il sistema di allarme, hanno deciso di fuggire. Sul posto sono immediatamente giunti i carabinieri della locale compagnia e un vigilantes. I militari hanno ascoltato alcuni testimoni, svegliati dal botto e sono riusciti, anche attraverso le immagini della telecamera di videosorveglianza, a capire che tre malviventi erano entrati in banca, mentre probabilmente un complice li attendeva in macchina, un’Audi nera, con la quale sono fuggiti in direzione del casello autostradale di Mosciano Stazione.