L’art. 4, comma 4, infatti, obbliga direttori e dirigenti regionali, compresi quelli che fanno parte della sua segreteria, a pubblicare sul Bura tutte le determine regionali. “Ma questo non avviene per la stragrande maggioranza dei casi, nell’assoluta e colpevole inerzia di Chiodi, il quale preferisce scegliere cosa rendere trasparente e cosa no! E’ arcinoto che la dirigenza, dopo la riforma Bassanini, ha la piena responsabilità per il funzionamento delle strutture ed il compimento degli obiettivi, mentre agli organi politici rimangono poteri di indirizzo, programmazione e verifica dei risultati. L’attività della Giunta regionale si concretizza, pertanto, mediante l’adozione di determinazioni direttoriali/dirigenziali, che però, oggi come ieri, sono sottratte al controllo delle opposizioni e alla conoscenza dei cittadini. La riluttanza di Chiodi alla trasparenza amministrativa ci induce a pensare – anche se preferiamo sbagliarci – che farà orecchie da mercante e ci sommergerà di proclami, buone intenzioni e quanto più gli conviene, secondo la consuetudine all’autoelogio. Ma noi, che abbiamo a cuore il futuro dell’Istituzione, non vogliamo rischiare che la mancata pubblicazione degli atti possa inficiarne la validità e magari a qualcuno venga in mente di sommergere con ricorsi la Regione, sprofondandola nell’ennesimo contenzioso, come peraltro già accaduto e ancora accade. A pagarne le spese sarebbero ancora e sempre i cittadini! Chiediamo infine a Chiodi se non ritenga, vista la mancata osservanza della legge, di dover sanzionare le direzioni ed i servizi inadempienti anche ai fini di quella indennità di risultato finora elargita a tutti integralmente”.