Dopo il ricorso alla giustizia amministrativa, 16 associazioni hanno annunciato di volersi rivolgere direttamente al Presidente della Repubblica, contestando quanto già riconosciuto dall’Antitrust lo scorso aprile, secondo il quale la normativa regionale andava contro i principi della libera concorrenza, imponendo alcuni requisiti per l’accesso ai contributi regionali, come i limiti territoriali, di anzianità operativa e requisiti patrimoniali storici.
“L’impianto complessivo della legge regionale di riforma dei confidi va mantenuto inalterato, perché rende più moderno, competitivo e funzionale il sistema delle garanzie, a tutto vantaggio delle imprese abruzzesi” è quanto, invece, affermano i presidenti regionali di Cna, Confesercenti e Confindustria, che chiedono di non rimandare l’uscita del bando della Finanziaria regionale, relativo all’assegnazione di 15 milioni di euro, destinati al rafforzamento dei confidi. E ribadendo il fatto dal Governo nazionale non è stato fatto alcun rilievo alla riforma abruzzese, le tre associazioni ribadiscono l’importanza di “mettere a disposizione di un sistema produttivo stremato, come dimostrano tutti i dati sulla contrazione del credito nel 2011 e nel primo scorcio dell’anno, risorse vitali per la sua stessa sopravvivenza”.
Intanto domani a L’Aquila si svolgerà l’assemblea regionale di Confcommercio che affronterà, tra gli altri, anche il tema dei confidi, definiti “riparo delle attività produttive di tutte le categorie”, che rischiano, senza i necessari aiuti statali, di affossare ancora di più la situazione economica regionale. “Se ai Confidi verranno bloccati i fondi pubblici” dice Confcommercio “cosa che accadrà stante la situazione odierna, non è difficile immaginare la gravità e, conseguentemente, la reazione degli imprenditori, pronti ad azioni forti e clamorose”.
Manuela Martella