Pescara. “Una Regione latitante, inconcludente e confusionaria. Per la seconda volta consecutiva non si sono presentati in Commissione vigilanza la dott.ssa Nicoletta Bucco, vice Direttore Dipartimento Infrastrutture, Trasporti e Mobilità e il dott. Fabrizio Bernardini, Direttore Dipartimento Risorse e Organizzazione, convocati entrambi a relazionare sulla situazione del Trasporto Pubblico Locale e più precisamente su fondi regionali destinati al settore trasporti e sul pronunciamento del Tar sui servizi minimi”.
Questo il commento del Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo a margine dell’audizione odierna che sottolinea come “la seconda assenza consecutiva della Regione è prova che il settore trasporti in Abruzzo continua a vivere gravi problematiche non risolte quali risorse, investimenti e accordo integrato come confermato anche dal presidente Anav (Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori) Sandro Chiacchieretta, unico presente oggi durante le audizioni.
La Regione da tempo viene meno alle proprie responsabilità – commenta Febbo – senza rispondere alle criticità che gravano sul trasporto pubblico locale.
Infatti rimangono aperte situazioni come il mancato finanziamento del CCNL per gli anni 2016-2017 per un ammontare di oltre 30 milioni di euro, mancata rivalutazione ISTAT dei costi standard preventivi per le annualità 2013-2014-2015-2016 per un ammontare di circa 10 milioni di euro nel quadriennio di contributi non erogati e la situazione sui Servizi minimi non legittimamente determinati e quindi annullati con pronuncia del TAR ABRUZZO in data 11/4/2017.
Pertanto – conclude Febbo – dopo mesi di trattative e rinvii oggi ci troviamo sul tappeto spinose questioni irrisolte. Ricordo infine che la Regione è intervenuta lo scorso agosto con un taglio dei servizi ed un aumento tariffario del 14%.
Praticamente all’appello mancherebbero circa 15,5 milioni di euro per il 2016 ed altrettanti 15,5 milioni di euro per il 2017 che, in assenza di contromisure da parte della Regione Abruzzo, determineranno il default del sistema del trasporto pubblico regionale visto che tutte le aziende che lavorano e collaborano con le società di trasporto regionale non sono disposte più a fare credito”.