Pescara. “Come ampiamente anticipato e previsto la Direzione Politiche agricole della Regione Abruzzo, non concedendo la proroga in merito ai bandi delle misure investimenti e ammodernamento delle aziende del Programma di Sviluppo Rurale (4.1 e 4.2) scaduti il 31 maggio, ha prodotto l’ennesimo pasticcio causando di nuovo confusione e disorientamento al comparto primario e alla stessa struttura.
Infatti, la Regione, non concedendo questa proroga, richiesta a gran voce da tutte le Organizzazioni Professionali, ha commesso prima un danno al mondo agricolo e dopo un enorme caos all’interno della stesa Direzione poiché gli uffici dovranno fare i conti con evidenti forzature e anomalie non previste e scritte sul Bando”.
E’ quanto dichiara il Consigliere regionale Mauro Febbo che sottolinea:
“Bastava concedere uno slittamento dei termini dei bandi investimenti al fine di permettere alle aziende di ultimare la compilazione delle domande sul sistema AGEA/SIAN nei termini utili.
Invece adesso, dopo che la struttura regionale ha riconosciuto e riscontrato i seri problemi che persistono nel caricare le domande di aiuto, l’Agea ha permesso alla Regione di stilare una Lista di Perfezionamento dove le aziende già inserite sul portale potranno quindi procedere con il completamento della compilazione della domanda e con il rilascio della stessa.
Ovviamente la data di rilascio sarà successiva alla scadenza del bando e dovrà essere gestita attraverso una procedura amministrativa(cosi nota dell’AGEA)”.
“Quindi – continua Febbo – ci troviamo di fronte ad una vera e propria proroga, mascherata in lista di perfezionamento, che avvantaggia solo una parte delle aziende escludendone molte altre. Un’ingiustizia Inoltre mi risulta che solo nella giornata del 31 maggio, ultimo giorno prima della scadenza dei bandi, ci sono stati moltissimi inserimenti e attivazioni di nuove aziende sullo specifico portale.
Addirittura un centinaio di imprese agricole sono state inserite sul sistema Agea/Sian all’ultimo minuto con lo scopo di essere inserite nella Lista di Perfezionamento e, quindi, beneficiare del tempo necessario per ultimare l’inserimento di tutta la documentazione e partecipare al finanziamento del PSR.
Se dovesse risultare vera questa notizia sarà mia cura rivolgermi alle autorità competenti. Si capisce bene che ci troviamo di fronte ad una vera e propria ingiustizia. Una bando nato male e finito malissimo, reso complicato e di difficile compilazione.
Dopo anni di attesa che partisse il PSR 2014-2020, assistiamo ad un mondo agricolo costretto a rinunciare e partecipare a dei bandi fondamentali per incapacità politica e amministrativa di una Regione che continua a fare acqua da per tutto creando un danno irreparabile a un settore fondamentale è strategico come quello primario”.
“Vi erano molte aspettative – conclude Febbo – da parte del mondo agricolo su questi finanziamenti poiché ci sono ben 43 milioni di euro messi a bando da investire nelle aziende. Invece assistiamo a una vera debacle e, credo, nei prossimi giorni assisteremo ancora all’ennesima confusione all’interno della struttura regionale delle Politiche agricole”.