“Il rapporto fiduciario tra dipendenti e azienda – si sostiene in una nota dell’Odg – non può considerarsi alterato per comprensibili giudizi di valore, peraltro espressi in forma strettamente privata. Semmai il rapporto fiduciario si deve misurare con il metro dell’assoluta dedizione professionale che la collega ha messo al servizio dell’azienda per alcuni decenni”.
“Il provvedimento di licenziamento pertanto – si conclude nella nota – ha tutta l’evidenza di un atto ritorsivo e dimostrativo il cui paradigma è difficilmente rintracciabile nelle moderne relazioni industriali e sindacali”.
“Certi dell’intervento del sindacato a livello locale e nazionale – si legge nel documento – ribadiamo la vicinanza alla collega e auspichiamo un passo indietro dell’Azienda affinché non si crei un pericoloso precedente”.
“Talvolta, quando ci si trova di fronte a circostanze così gravi, si preferisce tenere imbrigliata ogni reazione istintiva, mantenendo piuttosto la lucidità necessaria alla valutazione obiettiva dei fatti. Se noi giornalisti di Rete8 ci siamo presi qualche giorno (quattro, compresi sabato e domenica) per affrontare il licenziamento di Barbara Orsini non è perché abbiamo abbandonato la collega alla deriva presi da un moto di inspiegabile crudeltà, ma per cercare di arrivare alla verità, cosa abbia prodotto una decisione così importante, e per concordare una linea comune”.
Così, in una nota, inoltrata dal fiduciario, i giornalisti di Rete8 in merito al licenziamento della collega Barbara Orsini.
“Abbiamo appreso ufficialmente del licenziamento di Barbara il 25 maggio, ci siamo sentiti nel fine settimana e abbiamo stabilito di inserire l’argomento nell’ordine del giorno della riunione, già convocata in precedenza, per l’elezione del nuovo fiduciario di redazione.
La prima data utile è appunto quella di oggi, martedì 30 maggio, compatibile con la disponibilità di tutti i giornalisti di Rete8, cronaca e sport.
Questo è stato il nostro metodo, scelto e praticato in completa libertà e senza pressioni di alcun tipo, contrariamente a quanto ventilato prima nel comunicato del Sindacato Giornalisti Abruzzesi, seppure preceduto da lunga conversazione tra il nostro fiduciario e il segretario del sindacato, e poi ripreso sul web e condito da interpretazioni personali di colleghi superficiali e poco informati” si legge nella nota.
“A noi hanno insegnato che la fondatezza di una notizia va sempre verificata, per questo pensiamo che sarebbe bastato interpellare il direttore, l’editore o uno qualsiasi dei giornalisti di Rete8 per avere quanto meno una visione non solo più completa, ma professionalmente doverosa, relativa ad una vicenda che nulla ha a che vedere con la nostra libertà di stampa o di espressione”.
“Veniamo ai fatti: è stata la stessa Barbara a comunicarci, giovedì 25 maggio – prosegue la nota -, di avere ricevuto la lettera di licenziamento, doloroso epilogo di una vicenda iniziata quasi due mesi fa e a cui noi, come redazione cronaca, avevamo già dato una prima risposta.
Infatti, pochi giorni dopo avere appreso della sospensione di Barbara, abbiamo scritto e consegnato una lettera al referente della proprietà, sottolineando la nostra vicinanza alla collega e auspicando un chiarimento in merito all’episodio contestatole, afferente peraltro ai rapporti interpersonali della stessa Barbara con la proprietà di Rete8, e non a questioni professionali o disciplinari”.
“La nostra speranza – è scritto ancora nella nota -, comunicata e invocata in quella lettera, era che le parti riuscissero a trovare un’intesa e che questa vicenda potesse risolversi nel miglior modo possibile e senza misure drastiche. Evidentemente le cose sono andate diversamente, e quella che era una sospensione si è mutata in un licenziamento.
Se abbiamo scelto di astenerci dal commentare pubblicamente la vicenda è per tutelare la stessa Barbara e non violarne la privacy, visto che tutto è nato da uno sfogo che lei per prima, in nostra presenza, ha definito un errore, uno sfogo inopportuno con una persona terza (che non è un o una collega della redazione).
Ribadiamo che il motivo del grave provvedimento adottato dalla proprietà non riguarda contestazioni inerenti il modus operandi professionale della giornalista Orsini, ma alcune frasi inopportune da lei pronunciate”.
“Come colleghi di Barbara speriamo ancora che esistano i margini per ripristinare il rapporto di fiducia con l’editore, così bruscamente interrotto. Per questo lavoriamo e lavoreremo nei prossimi giorni.
Tuttavia non riteniamo giustificati gli attacchi e il linguaggio, anche scurrile, utilizzato da alcuni per denigrare i giornalisti di Rete8, estranei alla vicenda in oggetto che è di carattere personale e non collettivo. L’accaduto sarà esaminato da chi avrà tutti gli elementi per farlo.
Purtroppo, se non si arriverà ad un chiarimento pacificatore tra le parti in causa, toccherà ad altri valutare la proporzionalità o meno del provvedimento assunto dall’editore”.
“Dal canto nostro, stando agli elementi che delineano sommariamente la dinamica dei fatti, raccontata dalla stessa Barbara ai colleghi di redazione, abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con la proprietà di Rete8, allo scopo di conoscere meglio le ragioni di una scelta così grave.
In definitiva, non ci stiamo a passare per quelli che se ne stanno con le mani in mano: noi della cronaca Barbara l’abbiamo incontrata, l’abbiamo ascoltata, le abbiamo consigliato quella che, a nostro avviso, sarebbe stata la migliore linea difensiva per ricomporre la frattura. Evidentemente la proprietà di Rete8 ha ritenuto l’episodio grave al punto da inficiare il prosieguo del rapporto di fiducia con la nostra collega”.
“Ciò detto – conclude la nota – invitiamo i siti che si professano indipendenti a indagare meglio e ‘indipendentemente’ dai pregiudizi prima di offendere noi e il nostro lavoro”.