“Abbiamo chiesto al sottosegretario” spiegano i consiglieri regionali Di Luca e Ruffini “quale strada percorrere affinchè il protocollo d’Intesa Vibrata-Tronto del 2008 venga trasformato in un Accordo di Programma. La nostra richiesta è sempre la stessa: per rilanciare la Val Vibrata serve che la Regione ed il Governo mettano a disposizione dei finanziamenti tramite un accordo di programma. Non può essere abbandonato a se stesso un territorio che da sempre è stato il traino dell’economia teramana e che oggi per ragioni strutturali e per ragioni legate alla crisi internazionale sta vivendo uno dei periodi più bui della propria storia con un livello di disoccupazione che raggiunge le quasi 20.000 unità soprattutto tra giovani e donne”.
Nell’incontro a Roma i consiglieri regionali del Pd hanno insistito molto su due questioni. La prima è quella relativa al fatto che in Val Vibrata ci sono privati disposti ad investire nel tessuto produttivo con somme importanti, quindi la quota di finanziamento del Governo potrebbe essere limitata e legata ad un sostegno parziale. Secondo i due politici, inoltre, l’area dovrebbe avere un’attenzione specifica dal Governo e candidarsi ad ottenere nelle code dei finanziamenti un rilievo importante così come è avvenuto recentemente in Puglia.
“Abbiamo avuto la disponibilità del Sottosegretario De Vincenti ad analizzare bene la vicenda Val Vibrata” continuano Ruffini e Di Luca. “Lo stesso si è impegnato con determinazione affinchè al Ministero verificheranno se vi sono residui di finanziamento legati a vecchi Accordi di Programma e che possano essere rimodulati e destinati a finanziare l’Accordo Vibrata-Tronto e approfondiranno le ragioni che hanno portato alla non approvazione dell’Accordo. Nel frattempo continueremo a seguire la vicenda ricercando tutte le possibili soluzioni politico-istituzionali per raggiungere l’obiettivo di rilanciare la Val Vibrata. Infine un appello a Chiodi e alla sua maggioranza: la Regione Abruzzo deve dire con chiarezza in che modo intende finanziare l’accordo di programma Vibrata-Tronto. Altrimenti il protocollo d’intesa resterà tale. Chiodi deve individuare un canale “prioritario e preferenziale” di finanziamento così come ha fatto per la Val Peligna che è stata inserita nei fondi FAS 2007/2013. Se non c’è una scelta chiara e decisa della Regione Abruzzo tutte e quattro le aree di crisi regionali rischiano di restare fermo al palo. Chiodi deve capire che a Roma ci si và con delle priorità in mente e non con l’elenco delle spesa”.