A darne notizia è il Consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo imputato per presunti indebiti rimborsi (inchiesta denominata Rimborsopoli) per viaggi istituzionali all’epoca in cui era assessore alle Politiche Agricole della giunta regionale allora guidata da Gianni Chiodi.
In particolare, l’indagine si era concentrata su rimborsi spese per trasferte 2009 – 2013 .
“Con questa decisione – commenta Mauro Febbo – pronunciata da parte della Corte dei Conti della Procura Regionale per l’Abruzzo si chiude definitivamente un procedimento determinando ‘l’archiviazione della vertenza in oggetto, nei confronti del Sig. Mauro Febo (errore manca una “b”), come riportato nel dispositivo.
Un primo riconoscimento va indirizzato al mio avvocato Massimo Cirulli sia per l’ottimo lavoro svolto sia per essersi distinto in competenza e professionalità.
Non nascondo la mia emozione quando mi ha trasmesso la disposizione della vertenza n.2015/00449/Per avente per oggetto: ‘Rimborsi spese percepiti dall’Assessore pro tempore della Regione Abruzzo. Comunicazione archiviazione.
Come da disposizione del Vice Procuratore Generale dr. Massimo Perin, si comunica l’archiviazione della vertenza in oggetto’. Archiviazione che nella fattispecie della Magistratura Contabile significa assoluzione, quindi l’operato da me eseguito era perfettamente in regola.
I rimborsi richiesti erano legittimi per spese documentate e riferite ad attività istituzionali, come la partecipazione ai Vinitaly ed altre manifestazioni internazionali oppure alle Commissioni Politiche Agricole (il Parlamentino dell’Agricoltura) ecc., peraltro mai utilizzando mezzi di trasporto e/o alberghieri di alta categoria (bussines class o 5 stelle).
L’ampia documentazione a giustificazione, già prodotta agli uffici regionali che controllavano ed effettuavano i rimborsi alla procura di Pescara e poi a quella di Verona, unitamente alla puntuale e dettagliata relazione del mio avvocato Massimo Cirulli hanno certificato la più assoluta correttezza del mio operato che non è mai andato oltre i limiti di legge e regolamenti”.
“Si chiude – conclude Febbo – definitivamente un procedimento che per quanto mi riguarda non era necessario aprire e comunque si poteva risolvere analizzando nella fase istruttoria dopo l’ampia e dettagliata documentazione deposita a Pescara.
Infatti sia il Gup di Verona sia il Vice Procuratore Generale Corte dei Conti hanno avuto la correttezza e la pazienza di leggerla dimostrando che si può ancora avere fiducia nella Magistratura. Ringrazio, oltre il mio avvocato che ha sempre creduto nella mia correttezza, la mia famiglia, gli amici e tutta la mia comunità politica senza mai farmi mancare il loro sostegno e la loro vicinanza”.