Come, infatti, da più parti viene sottolineato, sono proprio i nuclei familiari a pagare il prezzo più pesante delle ultime manovre, andando ad ingrossare le fila di quelle famiglie considerate sotto la soglia di povertà.
“Creare equità” è la parla d’ordine dell’Ugl Abruzzo indica nel “quoziente familiare”, utilizzato già in altre regioni, lo strumento più utile per andare incontro alle esigenze delle famiglie. Nella pratica si tratta di ideare un nuovo sistema di calcolo delle tariffe e della pressione fiscale che, partendo dalla dichiarazione Isee, tenga conto di alcuni correttivi come ad esempio il numero dei componenti della famiglia, la presenza di donne in stato di gravidanza, di portatori di handicap, di figli sotto i 26 anni e di anziani al di sopra dei 75 anni non autosufficienti. Inoltre, dovrebbero essere previste anche delle particolari agevolazioni per delle condizioni di temporanea difficoltà economica, come ad esempio la presenza in famiglia di persone disoccupate ed inoccupate.
“Chiediamo al Presidente Gianni Chiodi” si legge in una nota a firma del segretario regionale Piero Peretti “di valutare attentamente la possibilità di adozione del “quoziente familiare” che, tra l’altro, è stato già attuato da altre importanti realtà nazionali come i comuni di Roma e Parma e la regione Lazio”.